127 Ore (127 Hours) - La Recensione

Dopo la fortunata parentesi Bollywoodiana del 2008, Danny Boyle ci riprova. Con, “127 Hours” il regista inglese decide di raccontare la storia vera di Aron Ralston, alpinista statunitense, e dell’ incidente che lo vide protagonista nel 2003.

Ad interpretare Aron l’ottimo James Franco, che dopo aver concluso la trilogia di Spiderman diretta da Sam Raimi sembra aver dato un’eccellente svolta alla sua carriera passando ad un tipo di cinema più “impegnato”. Cominciando dal 2007, con la sua partecipazione al film di Paul Haggis “Nella Valle di Elah”, seguita poi da quella in “Milk” di Gus Van Sant, fino al ruolo di protagonista in “Urlo” di Rob Epstein e Jeffrey Friedman. Percorso che lo sta portando sempre di più verso un inaspettato (almeno per me!) ma meritato successo (per chi non lo sapesse James Franco condurrà anche la prossima cerimonia degli Oscar insieme ad Anne Hatheway!).

Tornando a Danny Boyle, non era affatto facile per lui riproporsi a grandi livelli dopo un successone (immeritato) come "The MIllionaire", che gli ha fruttato ben 8 premi Oscar tra cui quello per la “Miglior Regia”. Ma “127 Hours” invece è un film solido e con un protagonista in grande spolvero.

Aron Ralston, Ingegnere Meccanico appassionato di alpinismo, durante un week-end decide di scalare il Blue John Canyon nello Utah, ma rimane vittima di un incidente causato dalla caduta di un masso che gli immobilizza completamente il braccio, intrappolandolo in un punto sperduto e profondo della montagna. Con poco cibo, poca acqua, e praticamente senza la possibilità di muoversi, Aron dovrà trovare il modo di cavarsela prima che sia troppo tardi.

Folla. Tantissima folla nei titoli di testa che aprono “127 Hours”. Brevi immagini con milioni di persone che piano piano si fanno da parte lasciando spazio al solitario protagonista. Un James Franco onnipresente nei panni di un giovane temerario munito di bicicletta, videocamera e zaino in spalla, pronto a dimostrarsi eroe prima, e poi costretto a fare i conti con se stesso, la sua vita e la morte. Una vita sviscerata a piccoli pezzi durante i svariati tentativi disperati del protagonista di liberarsi pronto a rischiare tutto pur di avere una seconda possibilità.

In uno scenario meraviglioso ma che presto diventerà orribile, Boyle ci trasporta in una storia angosciante, a tratti ansiosa in cui nessuno di noi vorrebbe mai trovarsi. Un film ben fatto e che molto probabilmente sarà tra i dieci nominati nella categoria “Miglior Film” ai prossimi Oscar.

Il film uscirà in Italia il 25 Febbraio 2011

Trailer:

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