Allied: Un'Ombra Nascosta - La Recensione

Allied Zemeckis
Seconda Guerra Mondiale: un ufficiale canadese dei servizi segreti viene spedito a Casablanca per incontrare una spia della Resistenza Francese che dovrà aiutarlo ad uccidere l’ambasciatore tedesco, seguace di Hitler. Tra i due, nonostante una prima fase fatta di distanze, professionalità e ostentata freddezza, scoppia la passione e, a missione conclusa, decidono entrambi di tornare a Londra, sposarsi e vivere una vita normale, lontano da operazioni suicide. Un progetto che riesce senza intoppi per qualche anno, fino a quando i superiori di lui, attraverso degli indizi, non cominciano a sospettare che forse la donna non è mai stata chi dice di essere, chiedendo quindi al marito di testare la fedeltà della moglie attraverso una prova del nove inconfutabile.

Segna il ritorno a grandissimi livelli del regista Robert Zemeckis, "Allied: Un'Ombra Nascosta", opera a metà tra spy-story e melodramma che, accarezzando il respiro e la maestosità del cinema anni '40, riesce a ripescare le atmosfere classiche, tipiche del passato, e a conservare determinati tratti - soprattutto estetici - figli di un cinema più recente e moderno. Il tentativo, probabilmente, è quello di resuscitare un po' il mito andato perduto di "Casablanca", non a caso luogo d'apertura della pellicola, ma ancor di più riferimento fondamentale nella scelta dei due divi protagonisti: un Brad Pitt faccia di marmo, dalla recitazione in sottrazione e una Marion Cotillard dalle fragilità e dal fascino disarmante, tutti e due, a loro modo, icone e sex symbol chiamati ad assumere il compito piuttosto arduo, di impersonare, con i dovuti distacchi e differenze, ciò che all'epoca rappresentavano nell'immaginario popolare Humphrey BogartIngrid Bergman. Un'impresa - questa davvero - che - merito in primis della Cotillard - i due portano a termine con grande onestà e disciplina, attraverso una spartizione di oneri in scena che, per quanto sbilanciata, sotto l'aspetto recitativo va a sposarsi perfettamente coi profili dei loro personaggi e col destino a cui dovranno andare incontro.

Allied Pitt CotillardProcede come un orologio svizzero allora "Allied: Un'Ombra Nascosta", scivolando solo in un paio di occasioni dove, magari, si lascia prendere un tantino troppo la mano, riuscendo comunque a tornare immediatamente in carreggiata, senza causare chissà quali danni. Perché quella scritta da Steven Knight sostanzialmente è una sceneggiatura solida, sincopata, capace di alternare con grande maestria il genere action, la suspense del thriller e il romanticismo passionale, cuore pulsante della pellicola, filo rosso onnipresente, nonché motore principale in grado di reggere e di far funzionare l'intero ingranaggio. Delle varie pelli indossate dal tessuto narrativo, infatti, ad interessarci di più - a noi e al regista - è quella relativa alle pause, alle parole, agli sguardi che la Cotillard e Pitt si scambiano in privato, sia quando ripassano il copione da interpretare per infiltrarsi tra le file tedesche, sia quando tra le mura di casa (o fuori) fingono di essere veramente rigidi come imporrebbe la divisa militare che indossano e per cui son disposti a dare la vita. Increspature sottilissime nelle quali è possibile intravedere quella verità celata che li rende umani, quella verità che mette in evidenza paure, attrazioni, quella verità effettiva che più avanti diventerà nodale e cruciale e che se sai leggerla come si deve può valere più di mille parole, fatti o incertezze.

Un compito più complesso di ciò che dicono le apparenze, insomma, portato a termine da Zemeckis con grande maestria e formidabile stile, in quello che per quanto ci riguarda è forse il suo film migliore da almeno quindici anni a questa parte. Perché con "Allied: Un'Ombra Nascosta" il regista va a staccarsi finalmente dai medi e dai bassi da cui sembrava essersi incastrato, ricavando anche l'opportunità di sperimentare qualcosa che nella sua filmografia ancora non c'era, con la soddisfazione aggiuntiva di richiamare alla (nostra) memoria Hitchcock e tutto quel cinema intramontabile che sicuramente lo ha svezzato e senza dubbio appassionato.

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Commenti

  1. vado a vederlo domani sera, e, nonostante non sia una super fan di Brad Pitt, ammetto di avere decisamente voglia

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