[TEATRO] Trascendi E Sali - Il Nuovo Delirio Di Alessandro Bergonzoni

Trascendi E Sali Teatro Vittoria

Comincia lo spettacolo e si rimane subito spaesati.
L’artista è invisibile, o meglio, è visibile, ma solo dalle ginocchia in giù. La sensazione è quella che qualcosa non quadri, che uno scherzo simile non possa durare troppo a lungo, ma poi ci si ricorda che sul palco – anche se, appunto, lui preferisce restare sopra un’impalcatura - c’è Alessandro Bergonzoni e quindi all'improvviso tutto prende più senso, le regole saltano e tutto è possibile.

Come al solito sono le parole, infatti, la sua forza; il lessico, le assonanze, la maniera con cui miscelando entrambi riesce a tirar fuori un vortice, un delirio di racconti, quesiti e riflessioni - anche paradossalmente esistenziali - di fronte alle quali si resta disarmati, divertiti, meravigliati. Il nonsense che incontra il suo esatto opposto, lo spinge via, lo richiama, ci si allea, cacciandolo, infine, nuovamente per allestire un ballo di parole che Bergonzoni sa padroneggiare come una mitraglietta sa fare coi proiettili. Parla di tutto, parla di niente, o forse parla di tutto mentre parla del niente, e anche quando scende le scale - o le trascende se preferite - aggiungendo finalmente – dopo una ventina di minuti buoni - più corpo e mimica facciale alla sua performance, la situazione non cambia. Si resta travolti, centrati in pieno, paralizzati da questa girandola vocale che ogni tanto, imprevedibilmente, assesta colpi durissimi proprio a quella realtà da cui intende sfuggire: i migranti, i politici, Cucchi e Regeni, i giovani, la società, il paese. La grande forza di Bergonzoni, infatti, è proprio quella di riuscire ad alleggerire, ad eliminare il peso da certi argomenti e questioni, reinventandoli in un gioco di storie e di filastrocche che, mentre diverte, solletica e spiazza, sa perfettamente come andare a trafiggere le coscienze – e a stimolare il cervello – perdendo praticamente nulla della portata o veemenza che, in teoria, avrebbe potuto avere se si fosse affacciato privo di maschere.

Scorre via, allora, che nemmeno te ne accorgi “Trascendi e Sali”, come un incanto che dall'instante in cui ha luogo ti cattura e non ti molla mai. Una girandola anarchica, sotto ogni punto di vista, che dà l’impressione di volere ignorare il linguaggio e le distorsioni di questo presente, ma che invece a questo presente lo guarda dritto negli occhi, lo scruta, lo esamina accuratamente, evidenziandone problemi, nevrosi e bruttezze. Per chiudere il cerchio, a fine corsa, con qualche suggerimento (o ironica imposizione) utile ad affrontarlo e, magari, contribuire a ripristinarne il buono.

Trascendi E Sali Teatro

Per maggiori informazioni potete consultare il sito: http://www.teatrovittoria.it/spettacoli/in-abbonamento/609-trascendi-e-sali.html

Commenti