[INGLORIOUS REWATCH] Le Notti Magiche Di Non Essere Cattivo

Non Essere Cattivo

Sì, ci sono gli Europei, verissimo. 
Ma l’estate per me è più cinema che calcio. 
L’Italia la guardo, è chiaro, ma le altre partite, boh…magari comincio a vederle e poi a chiedermi se non sia meglio cambiare canale e vedere un’altra cosa. 
Un’altra cosa. 
Un film. 

E allora finisce sempre che – essendo estate – mi butto a rivedere roba che non vedo da tanto tempo. 
Anni, forse.
Roba che mi ha lasciato bei ricordi.
Tipo quel film che “Sai, l’ho visto solo in sala e poi basta!”.
Oppure: “L’ho visto in televisione una volta e nemmeno me lo ricordo più tanto bene. Tra l’altro era già cominciato, mi pare…”.
O: "E' passato talmente tanto dall'ultima volta che ne sento proprio il bisogno!".

Sì, insomma l’estate è il periodo perfetto per fare i rewatch, come li chiamano adesso. 
E io, a quanto pare, non riesco a farne a meno. 
Perché ci sono gli Europei, verissimo. 
Ma vuoi mettere gustarsi un classico come…
[Rumore del televisore mentre cambia canale]
No, aspetta questo non mi piace.
[Rumore del televisore mentre cambia canale]
Questo non mi ha mai convinto...
[Rumore del televisore mentre cambia canale]
Questo non ne parliamo proprio...
Vabbè, ho capito, va': metto un DVD.

[Caos e movimenti in sottofondo]

Dicevamo?
Ah, sì, giusto!
Ma vuoi mettere gustarsi un classico come...

…come “Non Essere Cattivo”? 
Forse il classico più giovane che ho inserito nella lista, lo ammetto (che tra l'altro è in aggiornamento). 
Ma comunque un classico. 
L’ultimo lavoro di Claudio Caligari – terminato da Valerio Mastandrea – presentato fuori concorso al Festival di Venezia e uscito in sala nel 2015: tra l'altro con Luca Marinelli e Alessandro Borghi in stato di assoluta grazia! 

Era qualche mese che ci pensavo. 
Che flashback dell’unica visione avuta – in sala, appunto – mi tornavano in mente, quasi a volermi suggerire che fosse giunto il momento di un ripasso. 
E così ripasso è stato. 
E come capita spesso la seconda volta è sempre meglio della prima.
Con l’attenzione che si sposta: che dalla storia passa ai dettagli di una scena, di un’espressione, una battuta. 
Finendo per farti apprezzare ancora di più ciò che già allora ti aveva (stra)convinto. 

La sequenza del viaggio in macchina disturbato dalle magiche allucinazioni di Vittorio e la richiesta di concentrazione da parte di Cesare per la preparazione della pasta "aio e oio", restano i due momenti nei quali non riesco a trattenere le risate. Sebbene poi a prendersi tutto e a rimanere amplificato, dopo i titoli di coda, sia quel finale piuttosto amaro, dove sembra che niente è mai abbastanza; che pure a fare le scelte giuste ci si va' a rimettere: ricominciando a lottare contro i soliti fantasmi per resistere alle tentazioni e continuare a…non essere cattivo. 

Che è difficile, in fondo. 
Specialmente dopo che cambi canale e la televisione decide di mostrarti gli highlights di una partita finita 0-0. 
Worst score ever.
Ma adesso almeno lo sai...
It's a tough life.

Non Essere Cattivo Film


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