Bad Moms: Mamme Molto Cattive - La Recensione

Mamme Molto Cattive Poster
Il ruolo della mamma richiede sacrificio, pazienza, nervi saldi. Condizioni che mantenere stabili solitamente è un impresa, a contatto con la vita di tutti i giorni che, specie se sei anche una donna in carriera, spinge affinché tu perda la testa, impazzisca e mandi tutto all’aria. Ne sa qualcosa Mila Kunis, per esempio, che in “Bad Moms: Mamme Molto Cattive“, è madre di due figli avuti a circa vent’anni e, complice il nessun aiuto del marito fedifrago, per disperazione decide di chiudere i battenti con gli impegni infiniti a cui non riesce più a star dietro, prendendosi del tempo per accontentare sé stessa.

Quell’accontentare sé stessa, in un film scritto e diretto dai sceneggiatori di “Una Notte Da Leoni” e “Cambio Vita”, però, significa letteralmente fare baldoria, uscire dalle righe e esagerare. Tant’è che “Bad Moms: Mamme Molto Cattive” a un certo punto ricorda inevitabilmente quei titoli ispirati ad “Animal House”, con donne di una generazione in avanti che rispolverano feste e comportamenti a cui partecipavano e aderivano una generazione indietro. Di colpo spariscono i bambini, allora, o perlomeno spariscono quando serve, affidati ad amici, parenti e collaboratori invisibili a quanto pare, disponibili a permettere che lo spasso abbia inizio e tolga ogni freno. A rimetterci l’incolumità è immediatamente il supermercato di fiducia, dove il trio formato dalla Kunis, Kristen Bell e una straripante Kathryn Hahn decide di creare il panico, allarmando la sicurezza e spaventando la clientela. Il primo passo verso una libertà e una gioia da ritrovare che non può non incrociarsi con l’alcol e l’hangover del giorno dopo, chiudendo il cerchio con l’emancipazione dalla vita matrimoniale che non per forza prevede l’esclusione del rapporto di coppia e dei sentimenti.

Bad Moms Mila KunisHanno bisogno di riprendersi la loro esistenza, dunque, queste mamme, di recuperare una stabilità perduta che possa concedergli di mantenere quel ruolo senza rischiare di abbracciare una crisi di nervi. E, per farlo, nella pellicola di Jon Lucas e Scott Moore è fondamentale arginare le iniziative e le prepotenze scolastiche dell’insopportabile Christina Applegate, esponente numero uno dell’Associazione Insegnanti-Genitori e incubo di tutta la scuola, nonché dei genitori stessi. Per suo merito, nella seconda parte in “Bad Moms: Mamme Molto Cattive” si riescono ad intravedere persino dei lineamenti di un “Mean Girls” fuori tempo massimo, con giochi di potere, schieramenti e popolarità che entrano in ballo per intavolare una guerra fuori dagli schemi, in cui in ballo c’è il mito della mamma perfetta che deve decidere se crollare sotto i colpi dell’umana imperfezione oppure resistere al costo di far cadere in depressione chiunque non riesca a tenerlo a bada.

Un canovaccio nelle sue linee guida abbastanza scritto e prevedibile, insomma, che vorrebbe essere politicamente scorretto senza crederci fino in fondo. Esattamente come le mamme che racconta, disposte a mandare all’aria tutto, a rinunciare a responsabilità e doveri, ma in solo via temporanea, prima che il loro cuore faccia marcia indietro e le inviti alla ragione.
Tuttavia, qualche risatina ci scappa (se siete donne ancora meglio), il tempo vola e il che, onestamente, non è poi così male.

Trailer:

Commenti