Rango - La Recensione


Un Camaleonte smarrito nei meandri del deserto durante il cammino approda nei pressi di una cittadina sperduta chiamata “Polvere” in cui si finge eroe sotto il falso nome di Rango. Aiutato dalla fortuna, Rango diventa prima sceriffo e poi punto di riferimento dei cittadini, che vedono in lui l’unica speranza per risolvere il problema della mancanza d’acqua misteriosamente scomparsa che da tempo li costringe a vivere in condizioni disagiate.

Chiusa la parentesi legata ai “Pirati dei CaraibiGore Verbinski si reinventa in un genere che non aveva mai affrontato fino ad ora: il Western. Come se non bastasse il regista di “The Ring” per il suo esperimento decide di usare anche l’animazione andando a realizzare un qualcosa forse di mai visto prima. Una prova così difficile di certo aveva bisogno di qualche certezza, per questo motivo Verbinski richiama al suo fianco il pirata Jack Sparrow, affidando il ruolo del protagonista, Rango, a Johnny Depp.

Chi l’ha detto che i film d’animazione di qualità devono essere per forza firmati Disney/Pixar? E’ vero che negli ultimi anni il monopolio dell’animazione è sempre stato nelle loro mani e che, salvo imprevisti, continuerà ad esserlo ancora per molto, molto tempo, ma "Rango" è la prova che con un po’ di impegno, originalità e intelligenza anche altri studios possono fare bene e colmare parzialmente un gap altrimenti enorme. Merito alla Paramount e a Verbinski allora, che riescono dove altri avevano fallito, realizzando così un prodotto più per adulti che per bambini (i quali però non si dispiaceranno affatto!).

E’ strano assaporare un genere come il Western attraverso un film d’animazione dove, tra l’altro, il protagonista è un improbabile camaleonte in crisi di identità. Ed è questo uno dei tanti motivi per cui "Rango" va elogiato: per la sua capacità di essere riuscito nell'impresa di creare un western d'animazione a tutti gli effetti.
Dall’inizio alla fine (tralasciando i primi dieci minuti) il film segue una struttura classica tipica del genere, senza rinunciare ad alcune scene intramontabili come quella all’interno del saloon o del classico attacco al carro merci (evergreen!).
Omaggiando anche molte pellicole western storiche con alcuni riferimenti sparsi qua e là, inclusa la scena in cui Rango sembra incontrare uno "straniero" molto simile a Clint Eastwood -con tanto di Oscar!-, che lo aiuterà a tornare sulla retta via.
In questo modo, ma anche con altre scene molto divertenti, Verbinski riesce a rispettare anche l’altro genere, quello dell’animazione, che seppur messa in secondo piano -rispetto ai temi toccati dal film-, non poteva comunque essere ignorata del tutto.

E allora fate largo a Johnny Depp, il quale seppur assente si intravede perfettamente nei movimenti e nelle reazioni del suo personaggio, affiancato da ottimi attori come Bill Nighy, Isla Fisher, Timothy Olyphant, Alfred Molina e Abigail Breslin.
Nella versione italiana Rango è doppiato da Nanni Baldini (la voce di Chukino), e non dal solito doppiatore di Depp: Fabio Boccanera. Una scelta particolare di cui ancora non sono riuscito a capire il motivo, considerato tra l’altro che Boccanera era stato chiamato a doppiare Rango nel trailer promozionale del film che potete ascoltare qui sotto.

Trailer:

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