[EXTRA - TEATRO] Max Tortora in L'Amore E La Follia - La Recensione


Max Tortora torna a teatro nelle vesti di one-man-show grazie allo spettacolo con cui già lo scorso anno era riuscito a regalare al pubblico un medley delle sue performance ormai note di comico, imitatore e intrattenitore.

Con "L'Amore E La Follia", titolo composto da due concetti a lui molto cari e che spesso viaggiano a braccetto, Tortora infatti trova il pretesto per inanellare una scaletta schizofrenica e potersi muovere abilmente tra monologhi, canzoni, e imitazioni dei suoi personaggi più celebri (torneranno anche Alberto Sordi e Franco Califano). Ad accompagnarlo, oltre a una band composta da sei elementi professionisti e due ballerine, anche le spalle a lui fedelissime di Giovanni Andreucci e Stefano Sarcinelli, indispensabili specialmente negli assist da fornire alle caricature irresistibili dedicate ad Amadeus e a Renzo Arbore.
L'improvvisazione tuttavia non rimarrà chiusa dentro il cassetto, al contrario, sarà infatti la variabile di ogni serata utile ad andare a esplorare velocemente fatti di attualità e a duettare in maniera brillante con amici e colleghi, che a sorpresa si alterneranno, replica dopo replica, sul palcoscenico.

Dopo anni passati a dividersi tra televisione, radio, fiction e commedie teatrali di vario tipo, anche Tortora dunque tenta la strada da solista, nella quale dimostra di funzionare assai bene, e ancora meglio quando a venir fuori sono la sua spontaneità e il suo estro. Come primo esperimento "L'Amore E La Follia" porta con sé tutte le difficoltà (e le inesperienze) del caso, dovute al peso di un operazione da sostenere su una sola spalla e ad un primo approccio sicuramente da rodare.
Ma nonostante ciò Tortora fa del suo meglio e, in alcune parentesi, persino di più, non perdendo mai la verve che ha nel sangue e tenendosi stretto il pubblico con la battuta pronta che è materia principe del suo successo.

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