I Migliori 20 Film Del 2025 Secondo Inglorious Cinephiles

Top 20 Movies

Ancora col fiatone addosso per la corsa - ai recuperi, agli articoli - che mi è toccato fare questi ultimi giorni, per restare al passo, eccoci finalmente arrivati anche alla consueta classifica dei migliori film dell'anno. Un appuntamento a cui, tra amici (cinefili), è un sacrilegio mancare e che, ogni volta, torna ad aggiungere quel pepe che un po' il cinema sta perdendo. Questo, infatti, è quel periodo dell'anno in cui ci si accapiglia, ci si schernisce e ci si insulta come non mai. Dove una posizione più bassa, una più bassa o, peggio ancora, una assente, rischia di far crollare stime, attenzioni, amicizie. Stilare una classifica dei migliori film è un atto di coraggio, in cui c'è bisogno di esporsi e di avere le spalle larghe, ormai. Cose che non sono più sicuro di avere dalla mia parte, peraltro. Ma ciò non mi precluderà di buttarmi nella mischia per l'ennesima volta, quindi cari lettori, o sporadici frequentatori di queste pagine, ecco a voi la mia personalissima lista dei migliori film usciti al cinema (o in streaming, o in home video) in Italia nel 2025:

20 - La Città Proibita
La Città Proibita Mainetti

Apriamo la classifica con l'ultimo film di Gabriele Mainetti, il quale torna carico del suo stile, solito a mescolare realtà e immaginazione, per realizzare un film di arti marziali all'amatriciana, ambientato a Piazza Vittorio. Una storia che ha il pregio (molto grande, a mio avviso) di riuscire a intrattenere e a divertire, facendosi all'occorrenza anche - a tratti - molto profonda ed emozionante.

19 - Paternal Leave
Paterna Leave Marinelli

E a proposito di Mainetti, qui ritroviamo un suo amico strettissimo, Luca Marinelli, che diretto dalla moglie Alissa Jung si ritrova improvvisamente a fare il padre e a conoscere sua figlia per la prima volta, dopo essere fuggito al compito quindici anni prima. Un film sottovalutatissimo, forse, ma che per tematiche, sensibilità e capacità di narrazione, vale la pena di recuperare (se non l'avete fatto, ovviamente).

18 - The Order
The Order Kurzel

Questa è una posizione un po' a sorpresa, credo, però, secondo me, parliamo di un film validissimo che potrebbe aver pagato il fatto di non essere uscito in sala. Dopo essere stato presentato in concorso al Festival di Venezia, infatti, è finito direttamente su Prime Video e per un prodotto con Jude Law (al solito, in stato di grazia) e Nicholas Hoult, direi che è un po' limitativo.

17 - F1
F1 Brad Pitt

E a proposito di posizioni a sorpresa, eccone una seconda (che ne dite?). Il fatto è che "F1" è stato il miglior blockbuster dell'anno, a mio avviso, ed è una sorta di bignami su come dovrebbero essere fatti questo tipo di film per far sì che funzionino e che il pubblico si affezioni realmente a loro. Che siate amanti della Formula 1 o meno, non importa, qui ci si entusiasma a prescindere, perché tutto è una vera bomba.

16 - Volveréis
Volveréis Film

Il cinema spagnolo, ogni anno ci regala qualche piccola perla: che sia film, o serie tv. Questa commedia di Jonás Trueba racconta di una coppia che decide di separarsi dopo 15 anni di vita insieme e decide di farlo celebrandolo con una festa. Peccato che, durante i preparativi, cominciano a riflettere se davvero è il caso di dividere per sempre le loro strade. Uno spunto diverso, rispetto alle solite minestre riscaldate che, proprio per questo, è in grado di stimolare spunti originali, senza limitare la leggerezza e le risate.

15 - Emilia Perez
Emilia Perez Film

E' stato uno dei casi cinematografici dell'anno, in sala e durante la stagione dei premi. Oggettivamente "Emilia Perez" è un film che non può lasciare indifferenti, che ha delle idee e delle intuizioni brillanti. Forse, se proprio dovessimo trovargli un difetto, potremmo dirgli che non sfrutta proprio al meglio il mare delle potenzialità a sua disposizione. Ma questo non può certo privarlo dal guadagnarsi un posto in questa classifica.

14 - Il Seme Del Fico Sacro
Il Seme Del Fico Sacro Film

Un film non facile, sicuramente, ma anche un film di fronte al quale si può voltare la testa. Mohammad Rasoulof racconta la dittatura del regime iraniano, le proteste delle donne nei suoi confronti e come queste due cose finiscano per mettere a soqquadro una famiglia che si ritrova schierata e in lotta (madre e due figlie), contro un patriarca che non ne vuole sapere di fare un passo indietro. Un dramma intenso, terribile, specie perché rappresenta un'amara realtà.

13 - Dreams
Dreams Film 2025

Il film vincitore dell'ultimo Festival di Berlino è la storia di una studentessa minorenne che prende una sbandata per la sua professoressa. Tra le due nasce qualcosa, ma quando arriva la rottura, la giovane adolescente decide di sfogare il suo malessere esistenziale su carta, elaborando un testo che rischia di diventare best-seller (universale). A convincere maggiormente, tuttavia, oltre alla trama, è una modalità di racconto per niente convenzionale, con la quale il regista norvegese Dag Johan Haugerud trascina e coinvolge, stimolando una curiosità pari a quella respirata nei thriller.

12 - Alpha
Alpha Film Cannes

Con questo film ci ho litigato durante la visione, per poi farci pace qualche ora dopo. Bisogna stare concentratissimi e unire qualche punto - in tempo reale, o in differita - per avere una sorta di quadro completo di questa storia. Se ci si riesce, però, e ci si rende conto del lavoro - registico e narrativo - pensato e messo in pratica, non si può non essere d'accordo sul fatto che siamo davanti a uno dei film (potenzialmente) più interessanti dell'anno.

11 - Un Film Fatto Per Bene
Un Film Fatto Per Bene Film

Torniamo in Italia, per un fallimento meraviglioso. Per elogiare un film che è riuscito laddove nessuno sarebbe stato in grado. Franco Maresco torna al cinema con uno schianto. Uno schianto che ha la genialità di ricompattare in qualcosa di decisamente più grande. Il suo film su Carmelo Bene va a farsi benedire e lui litiga con tutti, sé stesso compreso. Ma la necessità di portare comunque a termine l'opera, lo costringe a tornare - a modo suo - sui suoi passi e a trasformare l'idea iniziale in un racconto sulla crisi del cinema (italiano e non) moderno. Sulla difficoltà di riuscire a creare e a dar vita ad un'opera all'interno di un sistema che proprio alla creatività e alla libertà sembra fare la guerra. Film incredibile, divertentissimo, da non perdere.

10 - Bugonia
Bugonia Lanthimos

Apriamo la Top 10 con l'ultimo film di Lanthimos che, magari, meritava di stare qualche posizione più in basso, ma che ha me ha divertito troppo e quindi, chi se ne frega. A parte la gara di bravura tra Jesse Plemons e Emma Stone, qui c'è una follia sullo schermo che viaggia a secchiate, che ci ricorda almeno i nostri ultimi cinque anni di vita, insieme a un finale che, per quanto telefonato, era talmente atteso e voluto da chi stava seguendo la storia che quando, finalmente, si palesa è una festa per tutti.

09 - Le Città Di Pianura
Le Città Di Pianura Sossai

Il film italiano dell'anno? Non lo so. Sicuramente un caso cinematografico bellissimo e a cui bisognerebbe fare da scia. Francesco Sossai tira fuori un film fuori da qualsiasi scherma, esilarante, malinconico, sincero. Con questo trio di protagonisti che sembrano dover finire malissimo la loro avventura alcolica, ma che invece riescono a farsi poi - a modo loro - del bene a vicenda, cambiando nell'arco di una notte il modo di vedere la vita.

08 - Aragoste A Manhattan
Aragoste A Manhattan Film

Titolo discutibile, sicuramente meno intuitivo e sfaccettato dell'originale "La Cocina" che, in qualche modo, lascia immaginare l'ambientazione e ha sicuramente più a che vedere con questo incontro e scontro culturale che viene a crearsi all'interno della cucina sotterranea di un ristorante di New York. Una metafora dell'America e del Capitalismo che va a riflettersi sulle vite di chi arriva in quel luogo alla ricerca della famosa felicità, per poi trovare nient'altro che nuove difficoltà, barriere e delusioni.

07 - September 05
September 5 Film

Cinema e giornalismo sono sempre stati un'accoppiata irresistibile, per i miei gusti. Ovviamente, se pensata e realizzata come si deve. E come si deve è realizzato sicuramente questo film che racconta gli stessi eventi che raccontava Spielberg in "Munich", ma dal punto di vista di questa redazione televisiva costretta a coprire la notizia in diretta, al netto dei pericoli e delle difficoltà - anche etiche - a cui inevitabilmente rischia di andare incontro.

06 - Maria
Maria Larrain

Ci avviciniamo alla zona calda con Pablo Larraín e il suo biopic - anomalo - dedicato a Maria Callas. A interpretarla un'Angelina Jolie magnifica, capace di trasmettere l'umanità e la fragilità (e la grandezza) di questa donna che, negli ultimi 7 giorni della sua vita, complici i farmaci e una salute instabile, torna indietro nel tempo, a un passato che ormai non le appartiene più, fantasticando un ritorno sulla scena nel presente che lascia emergere a gran voce il suo immenso dolore e la sua solitudine (insieme all'ombra dei rimpianti).

05 - Presence
Presence Soderbergh

L'horror dell'anno (per me, è chiaro). Un film pensato, girato e scritto dal punto di vista di un fantasma, ma con delle scelte di regia incredibili che riescono a tenerti costantemente sulle spine, pur lasciandoti di fronte a un'apparente e normalissima quotidianità famigliare. Soderbergh, ormai, è un maestro a tutti gli effetti e anche qui riesce a trasmettere paura e brividi che restano impressi, nitidi sul nostro corpo, anche mesi e mesi dopo la visione.

04 - A Complete Unknown
A Complete Unknown Mangold

Raccontare una figura come quella di Bob Dylan è un'impresa mastodontica. Riuscire a farlo senza scadere nello scolastico, o nella sua esaltazione gratuita è un intento, forse, simile al sovrumano. Per fortuna che c'è James Mangold, allora, che è un regista bravissimo e che qui - sostenuto da un cast splendido - schiva tutte le trappole possibili, realizzando un film degno del suo protagonista e capace - soprattutto - di risultare interessante anche per coloro che, rispetto a Dylan, sanno poco, o addirittura niente.

03 - Un Semplice Incidente
Un Semplice Incidente Panahi

Palma d'Oro - meritatissima - all'ultimo Festival di Cannes per Jafar Panahi che, con questo film, torna a schierarsi contro il regime iraniano - in modo diverso da come fa il n° 14 di questa lista - raccontando una storia sconvolgente, da palpitazioni e sgomento. Impossibile non entrare nei panni dei protagonisti, che da un lato vorrebbero vendicarsi dei soprusi subiti da parte del loro aguzzino e dall'altro, oltre a non essere sicuri di avercelo davvero di fronte, non vogliono trasformarsi nell'alter ego della dittatura violenta che ripugnano. Uno di quei film che ti spinge al limite come spettatore, che lo guardi e ti agiti, perché catturato da un dramma che, forse, non ha alcuna soluzione pacifica da mettere sul piatto.

02 - The Brutalist
The Brutalist Corbet

Quando penso a questo film mi viene in mente proprio il cinema, la sua grandezza, la sua potenza, la sua maestosità. Brady Corbet fa un film che sembra quasi essere fuori tempo massimo, di un'altra epoca, ma ogni inquadratura, ogni immagine è capace di sovrastarti, schiacciarti, dall'alto del grande schermo. "The Brutalist" è imponente, visivamente spaventoso e questa sua aurea che da sola poteva bastare, non lo fa comunque svincolare da una storia che resta incredibile e scritta benissimo, intrigante, drammatica. Formalmente la cosa che più si avvicina al capolavoro.

01 - Una Battaglia Dopo L'Altra
Una Battaglia Dopo L'Altra Anderson

E, a proposito di capolavori, io non lo so se questo lo sia, ma l'ultimo film di Paul Thomas Anderson è di sicuro un portento. Un film che si inserisce perfettamente nel periodo storico che stiamo vivendo, che ha dei personaggi - tutti - caratterizzati in maniera strepitosa e che, cosa più importante, fa quello che ai film di oggi si contesta di non riuscire più a fare: parlare agli spettatori. Il personaggio di DiCaprio rappresenta chi ha smesso di lottare, perché deluso, arreso. Quello di Sean Penn è la minaccia che continua a crescere in tutto il mondo. Mentre Willa è la speranza di una generazione che, speriamo, possa riuscire laddove chi l'ha preceduta ha fallito. Magari, potendo contare sempre sull'aiuto di un Sensei come Benicio Del Toro.

Siamo al traguardo.
Scommetto che la prima posizione l'avevate sgamata prima ancora di cominciare a scorrere la classifica. Ma, in effetti, quest'anno c'era ben poco su cui riflettere, a livello di vette. Però, in compenso i film che l'hanno preceduta non sono esattamente prevedibili e scontati. Non tutti, almeno. Quest'anno, forse come non capitava da un po', credo, ci sia stato un livello tale che, in base ai criteri, si poteva mettere o omettere qualcosa, andando a fare scelte, spesso, completamente diverse l'una dall'altra. Tant'è che sono già pronto a raccogliere eventuali critiche, o accuse!
Per ora mi taccio, quindi, e lascio a voi la parola.
Nel frattempo, però, ne approfitto per augurarvi delle buone feste, accompagnate dal miglior cinema possibile.

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