[EXTRA - TEATRO] Brachetti Che Sorpresa! Di Arturo Brachetti - La Recensione


Bloccato in quello che dovrebbe essere un grande aeroporto internazionale per via della scomparsa misteriosa della sua valigetta rossa, Arturo Brachetti, come accadde un po' ad Alice nel paese delle meraviglie, viene avvicinato e disturbato da misteriosi figuri che con la scusa di volerlo aiutare non fanno altro che prolungare la sua permanenza in quel limbo che sicuramente, scopriremo in seguito, diventerà per lui consapevolezza e coscienza urgente e indispensabile.

Gli basta questo pretesto, semplice e appena accennato, a "Brachetti Che Sorpresa!" per aprire le danze, o meglio dire, per consentire al suo protagonista di presentarsi al pubblico con quello che è il suo timbro di riconoscimento per eccellenza. Il quick change è infatti il primo numero vero del suo spettacolo, trasformismo straordinario, con cui riesce in spazi di pochissimi secondi a cambiarsi d'abito da capo a piedi interpretando prima una serie di personaggi simbolo di paesi mondiali e dopo - riproponendolo circa a metà dello show - tutti gli interpreti di un fumetto western, con storia annessa.
A dividere il palco con lui, i colleghi Luca Bono, Luca & TinoFrancesco Scimemi e Kevin Michael Moore, ognuno padrone di un proprio intrattenimento, capace di coinvolgere il pubblico, di strappargli qualche risata e all'occorrenza - come fa il giovane Bono nel suo spazio maggiore - anche di lasciarlo a bocca aperta.

Cerca di colpire trasversalmente qualsiasi tipo di pubblico Arturo Brachetti, consentendo a chi è sul palco con lui di sfociare persino nel cabaret più estremo e raggiungere a dosi massicce famiglie, ma sopratutto bambini. Uno spettacolo d'intrattenimento che non annoia senza però neppure lasciare un vero e proprio segno, forse per colpa di tempi piuttosto concorrenziali dove tra talent show e televisione generalista, operazioni di questo tipo non solo hanno raggiunto quasi la saturazione, ma hanno anche imparato ad evolversi a livelli inimmaginabili e incredibili.
Livelli che però a "Brachetti Che Sorpresa!" non interessano affatto, adoperandosi più per impugnare con forza media lo spettatore piuttosto che con la volontà di sconvolgerlo o lasciarlo di sasso. Un'operazione che sicuramente gli riesce in pieno, sebbene a volte si corra il rischio di risultare ripetitivi o comunque non esattamente all'altezza di quella realtà che oggi, purtroppo o per fortuna, chiede a lavori di questo tipo degli sforzi assai superiori per potere adescare la platea, conquistandola.

Diretto da Davide Calabrese, "Brachetti Che Sorpresa!" si fa così spettacolo decisamente più adatto ad un pubblico eterogeneo, che raramente si concede al teatro con grossissime aspettative e disposto ad accontentarsi. Ma per tutti coloro che invece sono abituati a lasciarsi coinvolgere dalla vastosità della materia, guardando oltre l'Italia, e a conoscenza dunque di sconosciuti improbabili che ogni tanto sembrano diventare degli Dei, forse sarebbe meglio evitare il rischio, passando oltre. A meno che non siano pronti ad accettare la possibilità di andare incontro a qualcosa che li trasporti appena, con pizzichi di fiacchezza.

Per maggiori informazioni sullo spettacolo, date, orari e biglietti, potete consultare la pagina dedicata sul sito del teatro Il Sistina di Roma: http://www.ilsistina.it/event/brachetti-che-sorpresa/

Commenti