Come Ti Ammazzo Il Bodyguard - La Recensione

Come Ti Ammazzo Il Bodyguard Film
La volontà di realizzare un buddy-cop-movie sulla falsa riga di “Arma Letale” la si era intuita facilmente dagli irresistibili trailer che lo avevano preceduto: trailer nei quali, oltre a sbeffeggiare il celebre “Guardia Del Corpo” con Kevin Costner e Whitney Houston, Ryan Reynolds e Samuel L. Jackson duettavano – per modo di dire – tra loro, litigando continuamente mentre erano impegnati a fuggire da una schiera di assassini che li voleva morti. Ciò che non si era intuito era quanto questo obiettivo, però, potesse essere raggiunto in termini di intrattenimento, alchimia e azione – con ambizioni assai minori, s’intende – andando a superare il cuscinetto del semplice sketch piantato per strada e rispettando determinate e tassative regole volute dal genere.

Una risposta che in “Come Ti Ammazzo Il Bodyguard” arriva, rassicurante, in una manciata di minuti: attraverso la presentazione allo spettatore dei suoi due mattatori, prima, e protagonisti, poi. Già, perché se la pellicola diretta da Patrick Hughes e scritta dallo sceneggiatore Tom O'Connor nel suo piccolo funziona, il merito è dell’intuizione con la quale decide di nutrire costantemente non gli attori che ha in squadra, ma le icone che rappresentano. Che nello specifico significa mettere in condizioni Reynolds di fare un Deadpool smascherato, con la battuta sempre pronta e una vita che gli scoppia alle spalle e lasciare, invece, Jackson libero di sfogare carisma, incontenibilità e grandezza, tra espressioni irresistibili, canti, saggi consigli e tanti, tanti, motherfucker. Tutto il resto viene dopo, quindi, non irrilevante, ma secondario: a cominciare da una trama, comunque piuttosto compatta, che vede, appunto, un ex agente dell’Interpol, caduto in declino, prendere in custodia un sicario con cui ha dei pessimi trascorsi per proteggerlo dai scagnozzi del dittatore bielorusso Gary Oldman, che vorrebbe vederlo morto in quanto unico testimone capace di incastrarlo nel processo giudiziario che a breve deciderà se punirlo, oppure proscioglierlo, rimettendolo al potere.

Come Ti Ammazzo Il Bodyguard JacksonRiesce allora nell'intento di far evadere totalmente lo spettatore dai suoi pensieri, Hughes, bravo a dare quanto più spago ha a disposizione a una coppia inedita, inverosimile ed efficacissima, con la quale si entra subito in sintonia al punto da rimpiangere, per esempio, il non poter stare fisicamente in macchina con loro, durante il viaggetto epico on-the-road, destinazione Amsterdam: un viaggetto dove, a un certo punto, mitragliette e pistole potrebbero irrompere e rovinare la festa, ma che varrebbe lo stesso la pena, considerando la rara follia di quanto avvenuto nell'istante precedente. Perché nonostante i loro rispettivi impieghi richiedano freddezza emotiva e dosi vulcaniche di cinismo, i protagonisti di "Come Ti Ammazzo Il Bodyguard" sono due uomini che non possono fare a meno di lasciarsi trainare dalle loro emozioni; due uomini che, grilletto facile a parte, trovano senso nella vita, non quando riescono ad essere impeccabili e a portare a termine una missione, ma solo se al fianco sanno di avere la loro dolce metà da cui poter tornare per raccontargli la giornata: dolce metà che, per motivi diversi, al momento, sembra essere assai lontana per entrambi.

Così combattono per la giustizia, Reynolds e Jackson, combattono per rimanere in vita, per l'action promesso e per le buone risate che tengono a regalarci, ma più di tutto, la loro battaglia, guarda verso l'amor perduto che hanno intenzione di andarsi a riprendere. Un amore raffigurato da due donne tostissime e micidiali - incarnate alla perfezione da Salma Hayek e Élodie Yung - che non hanno nulla da spartire con le classiche principesse in pericolo e che, forse, viene da pensare, a casa loro porterebbero addirittura i pantaloni.

Trailer:

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