Tenet - La Recensione

Tenet Film
Chissà come l’avrà vissuta Christopher Nolan l’attesa convulsa che ha preceduto l’uscita in sala del suo “Tenet”, continuamente rimandata a causa di un’emergenza sanitaria ancora in corso e che – in sostanza – non ha smesso di intralciare una distribuzione non esattamente sincrona e omogenea. Chissà come avrà vissuto le (enormi) aspettative che non i spettatori, ma il cinema in generale ha cominciato ad attribuirgli: identificandolo come l’uomo a cui affidare le sorti future dell’intera industria, mai così disperata e tormentata sul futuro.

Post-responsabilità che al momento della scrittura, della progettazione e delle idee piantate alla base della sua pellicola, non potevano assolutamente essere considerate. Controproducenti, se vogliamo, nei confronti di una libertà creativa e di una sperimentazione alla quale Nolan mai si è sottratto e con la quale è riuscito a ritagliarsi quell'occhio di riguardo che lo ha reso ormai uno dei maggiori esponenti – se non il – del cosiddetto blockbuster d’autore. Perché, parliamoci chiaro, se qualcuno fosse tornato indietro nel tempo, avvertendolo del peso che sarebbe gravato sulla sua schiena, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. Probabilmente alcuni passaggi della trama sarebbero stati riscritti, rivisti, cancellati e questa sua versione futuristica di James Bond – così come da molti è stata ribattezzata – sarebbe stata sempre spettacolare, ma meno caotica e più prudente. O magari no, chi può dirlo? Sta di fatto che “Tenet”, purtroppo e mai per fortuna, si fa prendere la mano dall'entusiasmo, dal fascino scatenato da un’intuizione, da un particolare minuscolo sul quale il suo regista va a costruire un marchingegno così contorto da capirci poco lui stesso, trovandosi di fronte a un’impasse da cui spera di uscire con la famosa battuta, nota a tutti: “Non cercare di capirlo. Sentilo!”. Ma il problema è che anche a sentirlo e basta il suo lavoro non gira, arranca, come un grossissimo robot che ogni due passi finisce col farsi lo sgambetto da solo, inciampando a terra. Si, ogni tanto riesce a regalare delle sequenze d’azione di ottimo livello, muscolari, fantascientifiche, eppure nessuna di loro risulta avere quel carattere, o quella sontuosità, in grado di lasciare un segno utile a riscattare quella che è la prestazione complessiva.

Tenet FilmLa sensazione di smarrimento e di entropia narrativa non passa allora, anzi con lo scorrere del tempo – e degli inevitabili spiegoni – aumenta di proporzioni, rischiando di compromettere buona parte di attenzione e di pazienza dello spettatore (il terzo atto, in tal senso, è l'apoteosi). Un’attenzione (e una pazienza) che, per quanto provi a impegnarsi Nolan, in realtà resta comunque vigile e attratta dalla maestosità e, contemporaneamente, dal nonsense involontario che molto spesso si ritrovano a fare a botte sulla scena: dove, specie nelle scene d’azione, epicità (potenziale) e imbarazzo (eventuale) tendono a darsi il cambio come fossero due wrestler impegnati in uno di quei celebri match di coppia. Siamo lontani(ssimi), insomma, dalle atmosfere misteriose, avvolgenti e (parzialmente) lucide di “Inception”, l’altro film di Nolan che di questo “Tenet” era stato detto – dal regista stesso e poi dal cast – poteva essere considerato come un cugino, o un parente alla lontana: salvo trasformarsi, adesso, in quel metro di paragone – i punti di contatto ci sono, è innegabile – ingombrante abbastanza, da volerlo allontanare e schermare all'infinito.

E dire che, seppur involontariamente, Nolan gli ingredienti li aveva azzeccati tutti: la mascherina, la parola lockdown, l’urgenza di una Terra da salvare. La ricetta perfetta per un’opera destinata a uscire in uno dei periodi più catastrofici che l’uomo ricordi e che, forse per questo, si è riscoperta a vestire i panni di catastrofe cinematografica di un regista ambiziosissimo, prestigioso e visionario che, per tutti questi motivi, non merita affatto il ridimensionamento.
Quello che, stando alle regole del gioco, sarebbe toccato viceversa a un mortale qualsiasi.

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