
Forte di un cast corale tutto al femminile di grandi nomi, la pellicola di Taylor concentra volutamente tutta la sua potenza sulle ottime interpretazioni delle attrici protagoniste. Sono le perfette caratterizzazioni fornite dalla bravissima Viola Davis e da un ancor più brava Octavia Spencer a catalizzare la massima attenzione di noi spettatori nel profondo della storia, le due attrici sono chiamate ad incarnare due personalità fragili e forti in modo diverso. La prima è Aibileen Clark, protagonista effettiva del racconto e portatrice sana di sofferenze cresciute a tal punto da non poter essere più contenute, complice anche un durissimo lutto personale ancora non elaborato totalmente. La seconda è Minny Jackson, domestica dal forte temperamento abituata a cacciarsi spesso nei guai a causa della sua indole troppo istintiva ed esplosiva che spesso le impedisce di sottostare alle indecenti regole cui è obbligata.
Va da sé allora che in questo contesto tocchi proprio a Emma Stone, colei che apparentemente sembrava dover essere la protagonista centrale, il compito di farsi da parte di fronte a due entità così smisurate, accontentandosi "solamente" di supportare questi personaggi tanto complessi quanto molto più sfaccettati della sua emancipata Eugenia. La Stone mette in mostra ancora una volta le sue grandissime potenzialità d’attrice ma, penalizzata forse da un ruolo che la vede soffrire di un problema minore rispetto a quello gigantesco dei diritti e dell'uguaglianza: l'amore, riesce a spiccare leggermente meno delle sue colleghe. A chiudere l’eccellente cerchio interpretativo anche una odiosissima Bryce Dallas Howard, protagonista-vittima di un episodio divertentissimo, e una tenera, svampita Jessica Chastain, inedita in queste vesti.

Bisogna ammettere però che la storia di denuncia e riscatto dal lieto fine annunciato è probabilmente il lato più debole di “The Help”, Il classico sogno americano dove qualcuno in difficoltà attraverso il coraggio e la forza riesce ad imporsi a mille difficoltà per poi riscattarsi alla fine. Ma storie come questa sono sempre ben accette e tanto amate in America (dove infatti “The Help” è andato benissimo) e ancor di più dall’Academy, perciò non ci sarebbe da rimanere molto sorpresi se il film di Taylor quest’anno dovesse riuscire a fare incetta di premi e volare molto alto agli Oscar.
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