[OSCAR 2018] Deve Vincere / Vincerà (e Revolutionary Award) - I Vincitori Di Inglorious Cinephiles

Oscar 2018

Mentre l'Italia è impegnata a decidere se andare o meno a votare e a quale partito, eventualmente, concedere la propria fiducia, in America tra poche ore verranno assegnati i fatidici Premi Oscar. Sarà un'edizione (come al solito?) particolarissima, contrassegnata dai movimenti #metoo e #timesup, volti a denunciare, rispettivamente, gli abusi contro le donne e una disparità dei diritti che, all'interno dell'industria cinematografica, fatica ad estinguersi e a livellarsi.
Una certezza, questa, che deriva dalla lettura dalle nomination ufficializzate qualche mese fa: dove la netta sensazione era che hollywood avesse deciso di dare un sapore politico a questa 90esima edizione della sua cerimonia più importante, candidando nomi e pellicole, non tanto per il loro valore assoluto, quanto per scacciare i fantasmi di alcune ipotesi che altrimenti avrebbero potuto rovinargli reputazione e vestito. Così, per adeguarci alla situazione, quest'anno il format di Inglorious Cinephiles che si avvale della formula del Deve Vincere/Vincerà (e che riguarda non tutte, ma solo le più influenti categorie da premiare) aggiungerà una terza opzione chiamata Revolutionary Award, perché se si decide di fare i rivoluzionari, stilando delle nomination che mettano in secondo piano la meritocrazia per salvaguardare ipocritamente la faccia, allora sarebbe giusto perseguire fino in fondo tale corrente, andando a comporre una lista di premiati che davvero, storicamente, potrebbero scrivere una pagina tutta nuova, femminista, integrazionista e quindi anti-trumpiana. Perché nel caso in cui così non fosse, tutta la farsa di fare entrare nella festa chi c'entrava poco e chi c'entrava nulla, si scioglierebbe come neve al sole, servendo praticamente a zero (tanto perché di politica, oggi, se ne sarebbe dovuto parlare solo da noi!)
Detto questo, a voi l'onore di leggere e commentare i pronostici di questo sito.

Miglior Film
Deve Vincere: "Il Filo Nascosto" di Paul Thomas Anderson
Perché in una manifestazione in cui, teoricamente, va premiato il cinema eccellente quest'anno non potrebbe che vincere il film diretto da uno dei registi contemporanei più grandi, ovvero Paul Thomas Anderson. Di fronte a "Il Filo Nascosto" un amante di cinema resta di stucco, ammaliato, costretto a fine proiezione a raccogliere la mascella che lentamente, a forza di aprirsi, si è staccata dalla bocca.
Vincerà: "Tre Manifesti A Ebbing, Missouri" di Martin McDonagh
Perché ragionando di pancia è il film che merita di portarsi a casa la statuetta: quello più accessibile, più selvaggio, capace anche di trattare le tematiche della violenza sulle donne e del razzismo con una sensibilità ruvida, per niente ipocrita e capace di centrare precisamente il bersaglio.
Revolutionary Award: "Chiamami Col Tuo Nome" di Luca Guadagnino
Perché, sebbene sia un lavoro svolto egregiamente, quello diretto dal nostro Guadagnino è comunque al di sotto (ma molto al di sotto) dei titoli sopra citati. Però è anche innegabile ammettere che per tematiche trattate - l'omosessualità - una vittoria del genere ci starebbe benissimo dentro una serata eventuale di premiazioni sovversive.

Miglior Regia
Deve Vincere: Paul Thomas Anderson per "Il Filo Nascosto"
Perché come accennato è tra i registi contemporanei viventi migliore in assoluto. Ne "Il Filo Nascosto" ci dà l'ennesima prova di tale evidenza, confermandoci che non c'è nessuno in questa categoria capace di poterlo sfidare testa a testa o di potersi permettere, per sbaglio, di competere con lui quest'anno in via del tutto eccezionale.
Vincerà: Guillermo del Toro per "La Forma Dell'Acqua: The Shape Of Water"
Perché l'aria pare sia questa. Non si sa bene quale sia il motivo, ma "The Shape Of Water" continua a raccogliere molti più consensi di quelli che - secondo chi scrive - merita. In più sembra il compromesso migliore in relazione a quella politica di cui sopra, visto che Del Toro è messicano e che Trump ce l'abbia a morte con la categoria.
Revolutionary Award: Greta Gerwig per "Lady Bird"
Perché il Messico, di fatto, è un po' che trionfa (vedi Alejandro González Iñárritu) e non fa più così tanto notizia. Vuoi mettere invece andare a premiare la quinta donna della storia a essere nominata nella categoria, con un film, peraltro, piccolissimo e che, per quanto ben fatto e apprezzabile, sta raccogliendo un po' troppo rispetto a quello che merita? Sarebbe un gran bel colpo!

Miglior Attore Protagonista
Deve Vincere: Daniel Day-Lewis per "Il Filo Nascosto"
Perché chi ha visto la sua interpretazione nel film di PTA sa che oggettivamente è un qualcosa di straordinario, che Daniel Day-Lewis quando recita diventa il personaggio, perché ha una marcia in più è praticamente un alieno. Non ci sarebbe neppure da discutere.
Vincerà: Gary Oldman per "L'Ora Più Buia"
Perché è un po' che Oldman orbita intorno a un premio che un attore come lui, in fondo, si merita. Quest'anno con la trasformazione fisica - che all'Academy apprezzano per antonomasia - pare debba essere la volta buona. In più lui nel film di Wright è eccezionale, non immenso, ma eccezionale si.
Revolutionary AwardDaniel Kaluuya per "Get Out: Scappa"
Perché se abbiamo premiato Guadagnino e poi abbiamo continuato con la Gerwig non potrebbe esserci prosecuzione migliore che con un film con il razzismo alla base. Obiettivamente nemmeno Kaluuya sa quali siano gli astri che gli hanno permesso di essere in questa categoria, però - visto che non ci vuole un genio per capirli - tanto vale ormai fare 31 dopo 30 e buttarla in caciara come si deve.

Miglior Attrice Protagonista
Deve Vincere: Frances McDormand per "Tre Manifesti A Ebbing, Missouri"
Perché sulla sua interpretazione penso ci sia ben poco da dire, se qualcuno davvero pensa che abbia commesso delle sbavature o che possa esserci qualcun altra in grado di superarla o affiancarla davvero bisognerebbe portarlo da un medico.
Vincerà: Frances McDormand per "Tre Manifesti A Ebbing, Missouri"
Perché, come detto in precedenza, è l'unica opzione possibile.
Revolutionary AwardFrances McDormand per "Tre Manifesti A Ebbing, Missouri"
Perché se ci si spingesse troppo oltre solo per il gusto di farlo alla fine si perderebbe credibilità.

Miglior Attore Non Protagonista
Deve Vincere: Sam Rockwell per "Tre Manifesti A Ebbing, Missouri"
Perché il percorso del suo personaggio nel film di Martin McDonagh è uno di quelli per cui vale la pena andare al cinema. Il suo lavoro per renderlo odioso e, man mano, umano, al punto da riuscire addirittura ad empatizzarci e a volergli bene, al termine, è un qualcosa di straordinario. Incredibile.
Vincerà: Sam Rockwell per "Tre Manifesti A Ebbing, Missouri"
Perché anche in questa categoria non c'è trippa per gatti: Rockwell merita l'Oscar e deve portarselo a casa.
Revolutionary AwardChristopher Plummer per Tutti I Soldi Del Mondo
Perché lui è la risposta allo scandalo Kevin Spacey, quindi la purezza da cui ripartire, il grande attore che in poche settimane ha smacchiato l'interpretazione di un (ormai) Mostro che avrebbe sicuramente impedito al film di Ridley Scott di avere un percorso (corto o lungo che sia).

Miglior Attrice Non Protagonista
Deve Vincere: Allison Janney per "Tonya"
Perché obiettivamente, la sua, è l'interpretazione che più resta scolpita nella testa tra quelle in lizza. Poi parliamo comunque di un'attrice straordinaria, bravissima che non ha mai vinto un Oscar e che, forse, sarebbe il caso ne approfittasse stavolta.
Vincerà: Allison Janney per "Tonya"
Perché anche quanto visto fino ad ora, tra Golden Globe e simili, pare che la partita sia già stata chiusa, per cui...
Revolutionary AwardMary J. Blige per "Mudbound"
Perché Octavia Spencer un Oscar nella stessa categoria l'ha già vinto e la Blige potrebbe andare a rafforzare tutto quel discorso razziale che, del resto, gira anche intorno al film che rappresenta.

Miglior Sceneggiatura Originale
Deve Vincere: Martin McDonagh per "Tre Manifesti A Ebbing, Missouri"
Perché stiamo parlando di una delle migliori sceneggiature degli ultimi anni, con una storia geniale, delle battute favolose e una capacità di miscelare dramma, umorismo e temi sociali che pochi, nel settore, possono permettersi di ostentare.
Vincerà: Martin McDonagh per "Tre Manifesti A Ebbing, Missouri"
Perché ve l'ho già detto, non c'è altro da aggiungere.
Revolutionary AwardEmily Gordon, Kumail Nanjiani per "The Big Sick"
Perché la commedia diretta da Michael Showalter, oltre ad essere deliziosa e ben scritta, ha a che fare con una relazione sentimentale complicata tra un'americana e un pakistano-musulmano, qualcosa insomma perfettamente in tema con una serata stranissima come quella che stiamo provando a immaginare.

Miglior Sceneggiatura Non Originale
Deve Vincere: Scott Neustadter, Michael H. Weber per "The Disaster Artist"
Perché "The Disaster Artist" è già stato penalizzato da una nomination per James Franco meritata, ma non arrivata per via delle voci di alcune molestie che gli sono state attribuite da attrici che hanno lavorato con lui in passato, per cui sinceramente non si merita una punizione così crudele da impedirgli di portarsi a casa anche un premio di cui è degno e che - sempre secondo chi scrive - potrebbe andare un po' a riequilibrare la sua situazione.
Vincerà: James Ivory per "Chiamami Col Tuo Nome"
Perché, nonostante abbia delle imperfezioni - in certi casi, eclatanti - parliamo sempre di una sceneggiatura notevole e apprezzatissima che darebbe inoltre prestigio ad un film che, teoricamente, non dovrebbe portarsi a casa chissà quanti premi.
Revolutionary AwardJames Ivory per "Chiamami Col Tuo Nome"
Perché, pur essendo identica alla premiazione che ci si attende, in questo caso di meglio non si può fare.

Miglior Film Straniero
Deve Vincere: "L'Insulto" di Ziad Doueiri (Libano)
Perché a sensazione, non avendolo visto, sembra sia il più meritevole. Tuttavia, lo ammetto, su tale categoria non mi sbilancio perché mi sono affidato a fonti di cui mi fido.
Vincerà: "L'Insulto" di Ziad Doueiri (Libano)
Perché continuo a non sbilanciarmi e ad affidarmi a fonti di cui mi fido.
Revolutionary Award"L'Insulto" di Ziad Doueiri (Libano)
Perché, avendo visto solo due candidati sui cinque nominati, non sono abbastanza preparato per dire quale possa essere il più idoneo a rinforzare una premiazione provocatoria per definizione. Ma forse, leggendo la trama de "L'Insulto", potrei aver scelto bene!

Miglior Film D'Animazione
Deve Vincere: "Coco" di Lee Unkrich e Adrian Molina
Perché è un film stupendo, commovente, dieci spanne sopra a tutti gli altri. Infatti non capita spesso, quando vai al cinema, di commuoverti in contemporanea con il pubblico intero presente in sala. Eppure nell'ultimo quarto d'ora di "Coco" non c'era nessuno - o comunque se, c'erano erano in pochi - che non fosse intento a recuperare fazzoletti per asciugarsi le lacrime.
Vincerà: "Coco" di Lee Unkrich e Adrian Molina
Perché non può che andare così.
Revolutionary Award"Coco" di Lee Unkrich e Adrian Molina
Perché è vero che una vittoria messicana non fa più notizia come una volta, ma metterla a margine, attraverso un film d'animazione, potrebbe essere comunque la ciliegina sulla torta che farà venire il voltastomaco al Presidente Trump.

Miglior Fotografia
Deve Vincere: Roger Deakins per "Blade Runner 2049"
Perché alla quattordicesima nomination se non glie lo danno può essere solo accanimento contro la persona. Stiamo parlando alla fine di uno dei migliori direttori della fotografia di sempre. E se non ci credete andatevi a leggere il curriculum di questo signore.
Vincerà: Roger Deakins per "Blade Runner 2049"
Perché se così non fosse Deakins avrebbe il diritto di spegnere tutte le luci su questa cerimonia e su hollywood.
Revolutionary AwardRoger Deakins per "Blade Runner 2049"
Perché non è una categoria che fa rumore. Il direttore della fotografia è un ruolo considerato "tecnico", che è quasi sinonimo di secondario, per cui l'obiettività qui dovrebbe fare da padrona.

Miglior Canzone
Deve Vincere: This is Me da "The Greatest Showman"
Perché obiettivamente è la più emozionante, anche per come viene utilizzata nella pellicola di Michael Gracey e poi non è che in giro ci sia qualcos'altro di assai superiore.
Vincerà: This is Me da "The Greatest Showman"
Perché è quella che tutti si aspettano e soprattutto quella che tutti vogliono vedere trionfare.
Revolutionary Award:
Perché è una canzone che parla di uguaglianza e integrazione, sarebbe la chiosa migliore possibile in relazione a ciò di cui stiamo parlando.

Credo che abbiamo terminato.
Ah, nel caso in cui ve lo stiate chiedendo, il mio non vuole essere un tentativo di fare polemica e ridimensionare l'importanza dei movimenti #metoo e #timesup, ma solo una provocazione perché credo che in certe manifestazioni si debba premiare la qualità del lavoro svolto, non utilizzare ipocrisia inutile per abbassare le voci di protesta (per chi ha sbagliato, ci sono i tribunali). Fermo restando che se dovesse uscire una premiazione come quella espressa dai Revolutionary Award per me, personalmente, sarebbe una grandissima goduria.
Comunque, di ciò, avremo modo di riparlarne domani, quando ormai i giochi saranno fatti e sapremo finalmente chi saranno i premiati ufficiali di quest'anno.

Commenti