Planes 2: Missione Antincendio - La Recensione

Una volta era diverso, non meglio magari ma sicuramente più semplice (ma forse era proprio meglio), c'era solo la Disney, o comunque era lei la regina, e chi tentava di fargli concorrenza era destinato a fallire, costantemente, non intaccando nemmeno per sbaglio il suo monopolio così robusto e splendente. Poi qualcosa a un certo punto è cambiato - paradossalmente è stata proprio la Disney a farlo cambiare, alleandosi con la Pixar - e il mercato dell'animazione - in evoluzione - ha scoperto il fascino della computer grafica, tecnica che negli anni a seguire ha rivoluzionato il mercato.

Questo preambolo per arrivare a discutere di "Planes 2: Missione Antincendio", figlio legittimo di questa rivoluzione, nonché seguito del recente "Planes", già parentesi non proprio esaltante della filmografia disneyana. Prodotti di questo tipo, anni fa, la Disney se li permetteva esclusivamente in home video, eppure con la concorrenza diffusa al giorno d'oggi la loro uscita nelle sale cinematografiche non stona tanto quanto ci si potesse aspettare, riuscendo a garantire sia un guadagno economico quantomeno soddisfacente e sia una continua presenza sulla scena che, vista la competizione, chiaramente non guasta. Per cui "Planes 2: Missione Antincendio" come il suo fratello maggiore e il suo patrigno, ovvero "Cars 2" sfrutta l'onda, e si propone audace a conquistare quel pubblico di più piccoli che probabilmente non mancherà di sollecitare i propri genitori per essere accompagnato in sala. Ed è li che qualcosa comincerà a stonare.

Non per i più piccoli, semmai per i più grandi.
Poiché per chi ha vissuto l'età dell'oro disneyana (quella dei classici, per intenderci) trovarsi di fronte a una pellicola come questa è un'esperienza davvero spiazzante, la versione sbiadita dei capolavori che regolari eravamo abituati a vedere. Tuttavia bisogna accettare il fatto che le regole sono cambiate e il cinema - soprattutto quello d'animazione - non vive più esclusivamente di qualità e progetti ponderati, ci sono concorrenti e denaro a far da padroni e "Planes 2: Missione Antincendio", nonostante provi a gonfiarsi con uno spessore piccolissimo e un tema molto forte (il doversi saper reinventare nella vita) non è altro che la versione palese di questa teoria, l'ennesimo prodotto destinato a soffrire questa politica.

Per sopperire alla malinconia non ci resta che accettare come tira il vento, e considerare quindi questo tipo di uscite come progetti eseguiti con la mano sinistra, lavori che servono a far respirare, svagare, chi li produce in attesa della vera, grande uscita annuale da competizione. Posizionato sotto questa sfera "Planes 2: Missione Antincendio" in qualche modo può addirittura rimanere a galla, sebbene una volta per vedere realizzazioni di questo calibro bastava accendere la televisione e guardare Domenica Disney.
Ma, neanche a dirlo, parliamo di quando si stava meglio.

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