A Girl Walks Home Alone At Night - La Recensione

L'opera prima di Ana Lily Amirpour è un ambizioso western vampiresco, girato in bianco e nero, dove quattro personaggi, raramente in contatto tra loro, si danno il cambio negli incontri, alcune volte letali altre introspettivi, con la ragazza del titolo, vampira giustiziera.

Non ha alcuna trama strutturata, comunque, "A Girl Walks Home Alone At Night", per niente, è infatti una pellicola che vive di parentesi e silenzi, spesso accompagnati da una regia videoclippara che proprio con la miscela di suoni e di immagini riesce a strappare i suoi acuti migliori e ipnotizzanti. Di spaventare con la componente horror a disposizione, la Amirpour d'altronde sembra non avere intenzione, accontentandosi di un'unica scena esplicita dove viene strappato un dito dalla mano di un delinquente, che tuttavia appare più necessaria a stabilire la personalità della vampira protagonista che ad essere uno spettacolo gratuito per gli appassionati del genere. Se c'è un genere allora che veramente sembra voler essere omaggiato, è chiaro, questo è il western: che oltre ad essere rispettato con tempi larghi di racconto e campi lunghi d'inquadratura, viene persino evocato per ben due volte con un pezzo musicale inequivocabile.

Sa dove deve andare quindi "A Girl Walks Home Alone At Night", segue regole cinematografiche ben precise che la sua regista suggerisce di avere assimilato e rivisitato a sua immagine e somiglianza. Propone così un cinema minimale, dove a prevalere è sempre l'estetica e il colpo d'occhio e dove lo spazio riservato alla storia è ritagliato con precisione, ma stretto, stretto, inserito secondo il codice del minimo indispensabile. La sua vampira ricorda perciò quegli eroi maledetti che hanno deciso di non mollare la tendenza al buono pur essendo state vittime di una maledizione, rispondendo al male di Bad City (città fittizia in cui è ambientato il racconto) con la propria forza, proclamandosi ago della bilancia di un bene da mantenere e ripristinare con prepotenza, a tutti i costi. Il suo rapporto con Arash - altro protagonista - è forse la componente più tangibile che si permette la pellicola, emozionante sebbene ciò che si scambino i due siano solo sguardi, gesti e poco più.

Chi attendeva l'horror purissimo è ovvio dunque che faticherà a non assopirsi e ad arrivare alla fine della pellicola, ma chi avrà la buona volontà (e la resistenza) di lasciarsi travolgere da "A Girl Walks Home Alone At Night" sicuramente verrà premiato da quei piccoli tumulti con cui la Amirpour, pur non persuadendo in toto, si prenderà con merito un piccolo spazietto nei meandri della vostra mente.
Uno con cui essere ricordata a lungo per almeno un pochino.

Trailer:

Commenti