Loro Chi ? - La Recensione

Sono in molti a dire che nella letteratura, come al cinema, a fare la differenza in una storia sono le prime quindici pagine. Chi legge gli scritti e si occupa di scremare le enormi quantità di proposte inviate alle redazioni, è a quelle quindici pagine che fa affidamento, se superate quelle ha ancora voglia di proseguire nel racconto, allora è un buon segno, viceversa se l'istinto è quello di fermarsi l'opera sarà uno scarto. Non è facile, tuttavia, riuscire a scalare le infinite quantità di pile che invadono gli uffici e trovare lo spazio necessario per farsi sentire, spesso è molto più costruttivo entrare con una scusa nella stanza del diretto interessato e, se non è disposto a leggere immediatamente il nostro lavoro, puntargli una pistola contro minacciandolo.

Almeno questo è quello che viene in mente a David, trentaseienne, convinto di avere in mano un'ottima storia e dalla sua poco, anzi pochissimo tempo per aspettare che questa faccia il suo corso naturale e burocratico. La sua infatti è piuttosto una confessione, la confessione della sua vita e della piega che ad un certo punto questa ha preso quando un'altro uomo, Marcello, lo ha scelto come pollo da spennare facendogli perdere, in una botta sola, conto in banca, lavoro e fidanzata. Batosta che lo ha messo inevitabilmente sulle tracce del delinquente e, una volta rintracciato, in una serie infinita di truffe e di meccanismi che, anziché rimborsarlo, lo hanno reso, tra le altre cose, un ricercato.
E' un plot veramente interessante, quindi, quello scritto dallo sceneggiatore Fabio Bonifacci, in questo caso anche regista insieme al collega Francesco Micciché. Un plot fresco, finalmente imprevedibile che si rifà ai modelli della commedia all'italiana anni '70 con l'intento di aggiornarla in una versione moderna che però sappia mantenere lo stesso grado di meschinità, divertimento e punte di amaro tipiche di quei prodotti. Marco Giallini nella parte del trasformista è impeccabile e di poco sotto va a piazzarsi Edoardo Leo, molto più credibile nei panni del truffato, italiano-medio e sfruttato, con una vita pessima che distrutta comunque tende a recriminare. Tra i due attori l'alchimia è incredibile e trasporta la pellicola a funzionare egregiamente sia nel momento in cui i due sono nemici e sia in quello in cui si ritrovano ad essere complici.

Dovessimo paragonarlo a qualcosa di più attuale "Loro Chi ?" somiglierebbe tantissimo ad un "Ocean's Eleven" all'italiana: il che significa che per certi versi, in alcuni istanti soprattutto, la pellicola di Micciché e Bonifacci, riesce addirittura ad andare meglio di quella di Soderbergh e compagni. Lo spaccato girato a Trani è una vera perla, un estratto di sceneggiatura impeccabile, completo, a cui non manca praticamente nulla e in cui non c'è l'ombra nemmeno di una sbavatura. E' quello in cui i due protagonisti si raccontano onestamente l'uno all'altro, in cui vanno a legarsi indissolubilmente, in cui Giallini tira fuori un discorso poetico sulla sua disonestà, paragonandola ad un arte pura da rispettare e sostenere: perché nel bene e nel male l'estemporaneità delle illusioni da lui create e le emozioni diffuse, resteranno scolpite per sempre nella mente del malcapitato, nonostante la truffa.
E' un peccato, perciò, che tale concentrazione, tale mano ferma e tale brillantezza "Loro Chi ?" finisca per lasciarsela sfuggire, non totalmente, ma in parte, nel gran finale che, come ogni film di genere che si rispetti, vira verso quel colpo grosso che deve sistemare definitivamente i problemi e i rischi degli, ormai, due amici e colleghi. Una chiusura a cui non mancano altri assi nella manica da fare uscire, ma che a differenza dei precedenti non riescono a sbalordire e a sedurre con la stessa abilità e determinazione.

Ma ciò non toglie a "Loro Chi ?" di conquistarsi quella medaglia al valore che gli da il diritto di inserirsi nella categoria delle commedie italiane più originali e gustose realizzate negli ultimi anni. Un prodotto che non ha nulla a che vedere con quelle solite sceneggiature riempite ogni volta dagli stessi punti di partenza, le stesse derivazioni o le stesse materie, ma che prova (e per buona parte con grande successo) a percorrere nuovi sentieri che, ne siamo sicuri, non dispiaceranno per niente agli spettatori. Per i quali, di certo, non servirà una pistola puntata contro per abbandonarsi all'intrattenimento e alle risate.

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