Un Appuntamento Per La Sposa - La Recensione

Un Appuntamento Per La Sposa Film
Fosse stata americana, quella diretta da Rama Burshtein, sarebbe stata una commedia che avrebbe fatto parlare di sé per gli incassi considerevoli prodotti al box-office. Una storia leggera, in apparenza, in linea con quei filoni alla Bridget Jones e compagnia: se non fosse per una matrice d'appartenenza d'altro tipo che al suo interno gli fa racchiudere dei sottotesti interessanti relativi alla cultura israeliana, all'ebraismo e ai condizionamenti, forzature e problemi che queste due correnti, spesso, possono provocare incrociandosi.

C’è dunque una donna preoccupata di rimanere sola e di non trovare qualcuno in grado di amarla e farla sentire normale, in “Un Appuntamento Per La Sposa”, disperata al punto da recarsi in visita da una sorta di fattucchiera del posto che con sangue di pesce e risposte sincere pare essere in grado di esorcizzare eventuali malocchi, restituendo felicità ai propri pazienti. Un rito che, stando allo stacco di montaggio successivo, sembra avere realmente degli esiti positivi: con la stessa donna improvvisamente fidanzata, alle prese con l’assaggio dei piatti del ristorante che dovrebbe ospitare la festa del suo imminente matrimonio. Qualcosa però non va secondo i piani, perché l’uomo a fianco a lei, a furia di essere sollecitato con domande legate a un comportamento particolarmente distaccato, ammette sfiancato di non amarla più come all’inizio, mandando in fumo il loro fidanzamento, ma non una cerimonia che, invece, la donna decide di lasciare pianificata, convinta di trovare un degno sostituto entro la data di scadenza prevista (meno di un mese). Cominciano qui le peripezie di Michal, la protagonista disperata eppure testardamente forte della pellicola, decisa contro tutto e tutti a non voler far più passi indietro e convinta di meritarsi, attraverso l’intervento divino o meno, quel lieto fine che, al momento, madre, sorelle e amiche gli fanno notare essere più simile a una pazza presa di posizione.

Un Appuntamento Per La Sposa BurshteinDifficile non notare a questo punto allora dei vaghi punti di contatto con “La Sposa Promessa”, opera precedente della Burshtein, diversissima per dinamiche, eppure non così distante per quel che riguarda la messa in scena di inclinazioni, timori e paure, rovesciate qui in favore di un approccio non più drammatico, ma leggero, volto ad esaltare l'ironia e le assurdità del caso tramite una frizzantezza di fondo infiammata da situazioni comiche e nevrosi irresistibili. Dimostra di avere uno sguardo, oltre che sensibile, anche assai fresco e spigliato la regista israelo-americana, che senza giudicare né mettere alla berlina qualcosa o qualcuno, si cimenta e si prende cura di un canovaccio che, nonostante le radici, dimostra in varie occasioni di possedere un respiro internazionale favorevole a conquistare trasversalmente e con gusto ogni spettatore in ascolto. Questo a prescindere da un racconto prevalentemente al femminile, dove gli uomini ricoprono uno spazio superfluo, minimo, perché oscurati da una controparte obiettivamente più viva e intrigante da seguire, superiore a loro quando si tratta di esporsi, tenere il punto o raggiungere traguardi.

Tutto il mondo è paese, insomma, e le donne che ci mostra "Un Appuntamento Per La Sposa" non fanno eccezione. Del resto parliamo di un film che nella sua singolarità sa mimetizzarsi benissimo tra le proposte e le logiche commerciali del mercato, ritagliandosi un ruolo piuttosto di spicco tra le commedie brillanti e la probabilità di diventare, nei prossimi anni, potenziale materia d'acquisto per qualche produttore nostrano (e non) alla ricerca di un remake dall'appeal indiscusso. 

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