La casa abbandonata è lo stereotipo per eccellenza quando pensiamo alle ambientazioni dei film horror. Ma chi ultimamente invece sembra essere davvero carico di idee da offrire è Joss Whedon.
Il papà di “The Avengers” (qui nelle vesti di produttore e co-sceneggiatore) infatti dopo aver sbancato i botteghini di tutto il mondo e battuto record su record grazie all'ultimo giocattolone Marvel, insieme al regista e co-sceneggiatore Drew Goddard (alla sua opera prima) porta in scena un horror curioso ed originale che mira a rivedere i classici cliché ormai assimilati dallo spettatore riscrivendo le regole e le convenzioni del genere. Forte di una sceneggiatura intelligente allora ”Quella Casa Nel Bosco” nasce proprio con l’intento di spezzettare l’archetipo horror più elementare: quello con il gruppetto di giovani amici in viaggio verso una casa sperduta in mezzo al bosco, per un week-end ai limiti dell'esagerazione prevedibilmente destinato a terminare con il loro non ritorno.
A cambiare stavolta però sono il come e il perché.
Due punti cardine sui quali la pellicola di Goddard poggia tutta la sua strategia d'assalto, disegnata a tavolino per far perdere l’orientamento allo spettatore e poi manipolarlo alla stessa maniera di come il team di tecnici manipola i suoi burattini-partecipanti. E così una volta illuso e posto mentalmente in direzioni narrative a lui conosciutissime “Quella Casa Nel Bosco” avvia il processo di modificazione, cambiando, o lasciando cadere, convinzioni e sicurezze e rianimando così la visione con vivace interesse e sbalorditiva imprevedibilità. La perdita della bussola incoraggia abbondantemente la somministrazione di intimidazione e trascina lo spettatore su territori ignoti dove gli diventa praticamente impossibile anticipare mosse e relativi colpi di scena della trama. Non gli rimane altro allora che attendere il roboante twist finale, colmo di suspance e di creature ansiose di invadere la scena (e la strizzatina d’occhio a “The Avengers” sorge spontanea), pregno di splatter e di divertimento, squisito mix anticipatorio dell’inaspettata risoluzione del colossale e oscuro mistero.E dunque l’horror torna finalmente a riprendere significato e coscienza, si risveglia dal torpore a cui era stato obbligato recentemente e può raccontare una storia, se non altro, inedita e singolare. Seppur alcuni dubbi riguardo certi passaggi di sceneggiatura rimangono tuttora aperti (volontariamente?), la creatura firmata dall’accoppiata Whedon-Goddard rimane decisamente un buonissimo tentativo di novità praticato su di un genere che di novità mostrava averne a disposizione sempre di meno.
Trailer:
Film fichissimo!!!
RispondiEliminaSembra proprio la scrittura del Whedon di Buffy, capolavoro pop mai troppo elogiato.
Oltre a sovvertire il genere con ironia, ci ho trovato anche un sottile e geniale sberleffo all'industria cinematografica stessa e alla società contemporanea.
:)
Tanto
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