No?
Bè, è il genere di comicità che Simona Marchini fa rivivere a teatro, con il suo "La Mostra: Confessioni Semiserie Sull'Arte", uno spettacolo in cui si racconta generosa e parziale, sullo sfondo di una galleria d'arte spoglia e deserta, da cui lentamente prende ispirazione per sciogliere la briglia e impadronirsi della scena.
Bè, è il genere di comicità che Simona Marchini fa rivivere a teatro, con il suo "La Mostra: Confessioni Semiserie Sull'Arte", uno spettacolo in cui si racconta generosa e parziale, sullo sfondo di una galleria d'arte spoglia e deserta, da cui lentamente prende ispirazione per sciogliere la briglia e impadronirsi della scena.
Nel suo spettacolo però non si parla d'arte, o meglio la si cita senza mai prenderla troppo sul serio. A rivivere infatti attraverso la vaga riproposizione scenica de La Nuova Pesa - galleria d'arte di famiglia Marchini - sono i momenti più interessanti e ironici che hanno contraddistinto la sua vita, sviscerati sotto la magia e l'ispirazione di quadri e pittori con cui ha instaurato spiritualmente, nel tempo, un rapporto d'amore incondizionato.
Infanzia, adolescenza, vita matrimoniale: tra aneddoti e sketch umoristici la Marchini si confida mettendo in mostra tutta la sua personalità di donna forte e ironica, consapevole dell'esistenza di sfumature anche più scure, ma ferma nella decisione di andare a scovare sempre il filo più luminoso sotto cui rifugiarsi. Diviso in due atti, "La Mostra: Confessioni Semiserie Sull'Arte" allora si fa quasi simile a un invito a casa di una nostra grandissima amica, un simpatico e cordiale incontro in cui pian piano ci si lascia coinvolgere e interessare, grazie a un percorso indubbiamente ricco di cultura e di vissuto, miscelato nel liquido sempre dolce di un'ironia pungente e popolare che fa sorridere senza stancare.
Infanzia, adolescenza, vita matrimoniale: tra aneddoti e sketch umoristici la Marchini si confida mettendo in mostra tutta la sua personalità di donna forte e ironica, consapevole dell'esistenza di sfumature anche più scure, ma ferma nella decisione di andare a scovare sempre il filo più luminoso sotto cui rifugiarsi. Diviso in due atti, "La Mostra: Confessioni Semiserie Sull'Arte" allora si fa quasi simile a un invito a casa di una nostra grandissima amica, un simpatico e cordiale incontro in cui pian piano ci si lascia coinvolgere e interessare, grazie a un percorso indubbiamente ricco di cultura e di vissuto, miscelato nel liquido sempre dolce di un'ironia pungente e popolare che fa sorridere senza stancare.
Diretta dall'amico Gigi Proietti, e accompagnata sul palco dal pianista Andrea Bianchi e dal fantomatico custode della galleria d'arte Angelo, interpretato da Claudio Pallottini - insieme al quale ha scritto il canovaccio del suo spettacolo - quello di Simona Marchini è senza ombra di dubbio il modo migliore per festeggiare con grande entusiasmo la riapertura della galleria romana fondata dal padre Alvaro nel lontano 1959, calcando nuovamente il palcoscenico e aprendosi al suo pubblico dalla superficie fino all'intimità. Nonostante gli anni il suo entusiasmo e la sua verve danno prova di non aver subito alcun logoramento, esattamente come accade per quell'arte che lei stessa si fa carico di propagandare e di diffondere.
Per maggiori informazioni sullo spettacolo, date, orari e biglietti, potete consultare la pagina dedicata sul sito del Teatro Il Sistina di Roma: http://www.ilsistina.it/event/la-mostra/
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