La (non) Crisi Del Settimo: Fine (e inizio) Di Una Festa



Questa che vedete in alto è la foto che ho scattato il primo giorno, appena arrivato all'Auditorium.
La decima edizione del Festival Internazionale Del Film di Roma, rinominata quest'anno Festa Del Cinema Di Roma, non era ancora iniziata, ma lo stesso non era per quanto mi riguardava.

Per me, questa, è stata la settima edizione del Festival (o festa, fate voi).
E nelle relazioni, solitamente, il settimo anno di convivenza è considerato quello della crisi, quello in cui si litiga e poi, magari, ci si lascia pure.
Io me lo ricordo ancora, nel 2008, il mio primo approccio con il festival (all'epoca era festival a tutti gli effetti). Me la ricordo ancora l'emozione di vivere qualcosa che sentivo gigantesca, più grande di me e della passione che mi aveva portato li. A pensarci oggi è strano leggerla così, ma nelle prime volte le sensazioni finiscono sempre per venire amplificate. Io non sapevo ancora come ci si organizzava in una manifestazione del genere e infatti, quell'anno, feci un casino micidiale: entrai dentro un tour de force incredibile, che riuscii a sostenere soltanto grazie all'entusiasmo di un esperienza nuova che sentivo come l'inizio di qualcosa di importante.
Da li a poco, nel 2010, apriva questo sito (che da ieri ha cinque anni tondi tondi, comunque!) ed il mio rapporto con il cinema è andato ad aumentare giorno dopo giorno e anno dopo anno, a dismisura, come quello con i festival in generale. Ora so come ci si organizza, come ci si comporta, come non farsi travolgere, scegliere i film da andare a vedere e soprattutto come prenderla quando c'è da fare una scelta drastica come quelle che ti porteranno a vedere un titolo per poi perderne un altro.

Insomma, per me il festival di Roma, forse perché sotto sotto sono un romantico, rappresenta qualcosa di importante, un legame potente, un qualcosa in cui esserci e farne parte mi fa sentire felice, soddisfatto. Per questo quest'anno avevo cominciato a sentirlo in anticipo: ero curioso di sapere come sarebbe andata a finire tra me e lui con in mezzo questo fantasma della crisi del settimo (che, poi, sinceramente io non credo ai fantasmi, tantomeno in questi!). Ma poi, quasi immediatamente, mi sono accorto che non c'era nulla da temere, mi sono accorto che quando la passione resta intatta, anzi, addirittura cresce, non esistono numeri, non esistono spazi o tempi, c'è solo la volontà di continuare di fronte a quel benessere innegabile che ti fa compiere scelte, sforzi e sacrifici che altrimenti non faresti mai e poi mai (in amore è lo stesso, del resto).

Quest'anno, per me, la festa di Roma è stata una delle migliori in assoluto, il settimo anno anziché accendere la crisi l'ha allontanata ancora di più. E' mancato il glamour qualcuno ha detto, come se fosse indispensabile in un contesto come questo. Ma ve lo siete chiesto voi a cosa serve il glamour? Il glamour è qualcosa che distoglie l'attenzione, che allontana da quell'intimità che in una relazione è la base fondamentale. L'invasione del superfluo, spesso, contagia quel privato che in un festival (o in una festa) è tutto focalizzato tra la nostra poltrona e lo schermo.
E' li che si crea l'intimità, li che deve esserci sentimento, li vanno concentrate le maggiori attenzioni. Non fuori, dove esistono solo apparenza ed effimerezze da red carpet.

Di litigi, insomma, non ce ne son stati, tutt'altro, è stato un susseguirsi di rose e di fiori. Un epilogo che non poteva terminare che con l'ultima foto, quella che vedete qua sotto, scattata ieri quando l'Auditorium lo stavo lasciando in via permanente. C'è il buio, ovviamente, a fare da sfondo, quel buio che io vedo un po' come una dissolvenza. Come la chiusura di certi film che ti dicono che è finita, ma che sotto, sotto, ti dicono anche che la vita dei protagonisti andrà avanti.
Ora, io non so dove sarò il prossimo anno, ma se qualcuno dovesse chiedermelo, penso che gli direi che, salvo imprevisti, io sarò all'Auditorium. A festeggiare l'ottavo anniversario di un amore infinito che abbraccia insieme la mia città e la passione immensa per il cinema che porto dentro da tutta una vita.


Commenti