Mr. Holmes: Il Mistero Del Caso Irrisolto - La Recensione

Dici Sherlock Holmes e pensi subito a Robert Downey Jr. o, se preferite, al Benedict Cumberbatch della serie tv britannica trasmessa da BBC One. Dici Sherlock Holmes e vedi un personaggio scaltro, furbo, ironico, a cui nulla sfugge per via di una logica ed uno sguardo raffinatissimi, che ne fanno icona mitica e affascinante.
Insomma nessuno direbbe Sherlock Holmes immaginandoselo anziano, stanco, ritirato nella sua dimora campagnola del Sussex ad allevare api, in compagnia di una governante con figlio a carico che si prendono cura di lui.

Eppure è questa l'immagine del detective inglese che ci mette davanti "Mr. Holmes: Il Mistero Del Caso Irrisolto", quella di un uomo che cerca di contrastare la sua perdita costante di memoria ricordandosi di un caso fondamentale della sua vita, l'ultimo, che gli ha fatto prendere la decisione di ritirarsi e che adesso, a vederlo al cinema, tratto da uno dei tanti libri scritti dal suo compagno e amico Watson - al quale piaceva romanzare, dice - sembra aver perso, secondo le sue sensazioni, credibilità e ragione. Cerca di sforzarsi allora Holmes, di capire perché continua a miscelare le tracce del caso in questione con il viaggio, appena concluso in Giappone, dove un figlio continuava a chiedergli di sforzarsi per venire a capo della scomparsa del proprio padre avvenuta anni prima a Londra: mistero apparentemente slegato dal suo storico lavorativo ma tuttavia, in qualche modo, connesso ad esso e a quella voglia di smettere i panni dell'investigatore e ritirarsi.
Il caso da risolvere è nella testa, dunque, in una testa che sa di aver subito uno shock, un cambiamento, pur non ricordandone i dettagli. Prende quindi strani trattati e ritrovati erbologici per aiutarsi, Holmes, si sforza a scrivere per stimolare la mente, spinto anche dall'entusiasmo del piccolo Roger, il bambino che ha in casa, improvvisamente attratto dai suoi racconti, dalle sua api e dalle sue capacità di saper individuare, solo guardando, dove una persona può aver passato la giornata.

Ricostruisce perciò un modello che a tutti sembrava granitico e immortale la pellicola diretta da Bill Condon. Rende il suo personaggio umano, realmente vivo, concedendogli persino quella maturità di fare mea culpa e di superare di netto le sue credenze e i suoi intimi principi. E' un Holmes a cui il tempo ha sicuramente fatto del bene quello interpretato magistralmente da Ian McKellen, che del detective che era ha mantenuto poco-quasi-nulla, se non dei ricordi preziosi che ha intenzione di mettere su carta perché parti integranti del mutamento del suo carattere nonché nodali nell'assunzione di determinate nozioni, considerate ora, primarie e indispensabili. La logica pertanto in "Mr. Holmes: Il Mistero Del Caso Irrisolto" ha un ruolo principe, ma diverso rispetto a quello rappresentato nelle pellicole di Guy Ritchie o nelle puntate ideate da Steven Moffat e Mark Gatiss, piuttosto qui la logica è utile per essere riconsiderata, messa su un piano inferiore, allo stesso modo, per intenderci, di com'era logico aspettarsi in loop uno Sherlock Holmes sempre irresistibile e sacro, per poi trovarsi al cospetto di una versione geriatrica, spiazzante, colma di colpi perduti, ma non per questo da buttare via.

La vecchiaia fa da padrone infatti all'interno dell'opera di Condon (tratta dal romanzo di Mitch Cullin intolato "A Slight Trick Of The Mind"), nella sua curva discendente come, contemporaneamente, nella sua pacatezza distensiva, perpetrata attraverso il ritmo e una fotografia color pastello, solare, che va ad adibire sia gli interni che gli esterni dissacrando quel colore dark, spesso accostato alla figura del personaggio ideato da Arthur Conan Doyle. Un personaggio che chiaramente è destinato (a prescindere) a vivere per sempre come genio e come riferimento d'infallibilità assoluta, ma che non dispiace vedere occasionalmente, proiettato nel futuro, colmo di consapevolezza e di alcuni rimpianti che lo portano a sostenere l'animo umano più in alto di quella dannata testa, prima unica ricchezza e, per lui, stile di vita.

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