Giovani Si Diventa - La Recensione

E' un film che parla di due quarantenni sposati con nessuna intenzione di invecchiare, "Giovani Si Diventa". Che si trasforma in una commedia quando i due quarantenni cercano di stare al passo, frequentando una coppia di innamorati vent'anni più giovane di loro. Poi però all'improvviso diventa un thriller, con Adam Driver, il giovane della coppia di prima, che riesce a manipolare Ben Stiller per fare carriera nel cinema come documentarista. Salvo poi ritornare nuovamente nel dramma quando Stiller riesce a tanarlo e ad organizzare la sua resa dei conti.

Una composizione a strati, insomma, quella architettata dal regista Noah Baumbach, che dopo lo splendido affresco sulla gioventù 2.0 proposto con "Frances Ha" ora si trova a riflettere su ciò che lo riguarda più da vicino, ovvero la maturazione totale e finita dell'uomo. C'è una bellissima confessione di Stiller nella sua pellicola, precisamente quando si apre alla moglie, Naomi Watts, dicendogli quanto per lui sia difficile sentirsi realmente adulto e non giocare al bambino che invece l'adulto finge di imitarlo. Un momento che riesce da solo a completare il puzzle narrativo e a racchiudere un po' il riassunto di quella crescita e responsabilità, non sempre evitate per colpa di un immaturità ingombrante, ma spesso propriamente non sentite e/o conquistate. Da qui comprendiamo il livello di connessione instaurato tra la pellicola e il suo autore, che finge in prima battuta di voler dirigere un lavoro di stampo corale, ma lentamente e inevitabilmente si trova poi a stringere il campo, focalizzandosi a pieno sulla figura di Stiller, suo preciso e probabile alter ego.
Somiglia un po' a Woody Allen infatti Baumbach in questo frangente, gli somiglia con l'enorme sorpresa di chi in realtà non aveva la minima intenzione di somigliargli: ci mette l'ironia, i capovolgimenti di fronte e quei privati di coppia matrimoniale in cui si ragiona sulle vite e le scelte, condivise o meno, degli altri.

Scava a fondo pur dando la sensazione di rimanere in superficie "Giovani Si Diventa", fa finta di non volersi esporre abbastanza, eppure nel frattempo mostra i fianchi e non solo: come quando durante una ripresa drammatica l'odioso Driver si permette spudoratamente di scalvalcare Stiller in cabina di ripresa, senza però essere né redarguito e né interrogato. Questo perché i quarantenni protagonisti sono tutt'altro che stupidi o distratti, al contrario sono disposti ad accettare qualsiasi tipo di compromesso pur di non entrare a far parte del circolo dei genitori e continuare a frequentare quello, ormai non più alla loro altezza, dei giocatori. Già perché come intuisce Stiller, in preda alla rabbia e nell'attimo maggiore di lucidità: pur essendo, in prima battuta tutti potenziali talenti, prima o poi arriva il punto in cui si smette di essere scommesse e si deve accettare di esser solamente ciò che si è diventati, risparmiando la fatica di aggrapparsi con le unghie e con i denti ad un treno di cui non si può avere più né biglietto né accesso. Giunti a quella meta bisogna solo guardare in faccia la realtà, vedere se in essa, rispetto alle premesse, figuriamo come titolari o come panchinari e accettare il verdetto con sportività, commentando, magari, su quanto sia comune credere di avere sempre il mondo nelle mani finché si è giovani.

Ed è rigorosamente in questo istante, allora, che gli strati della pellicola di Baumbach, sebbene non smettano di farsi vedere (e sentire), mostrano finalmente le loro intenzioni e inclinazioni, completando attraverso Stiller quello che era stato un lenzuolo molto più ampio e assai indefinito. Le parentesi da commedia così come quelle thriller d'altronde non avevano mai convinto di essere sincere fino in fondo e non avevano mai nemmeno mollato il disagio di fondo a cui "Giovani Si Diventa" rimane aggrappato e fedele. Un disagio che viene spazzato via solamente da quella speranza di vedere il prima possibile questa simpatica, e non perfetta - per carità - famiglia, smettere la loro guerra contro la vecchiaia e procedere verso il resto della loro lunghissima e splendida esistenza.
Una missione decisamente più possibile e migliore della precedente.

Trailer:

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