[EXTRA - TEATRO] Coatto Unico Senza Intervallo di Giorgio Tirabassi - La Recensione


E' un animale da palcoscenico Giorgio Tirabassi, chi è abituato a vederlo in televisione o al cinema, magari, non lo direbbe, eppure è proprio il teatro il luogo in cui l'attore romano meglio riesce ad esprimersi e a dare sfogo al suo intero repertorio: svariando tra recitazione e musica e tra comico e drammatico.
E' il suo habitat naturale, diciamo, quello in cui si è formato e che quindi meglio conosce: salvo poi l'essersi adattato benissimo anche a quei mezzi alternativi che più l'hanno aiutato nel fornirgli spazio e popolarità.

Lontano da ogni regola, lontano da ogni indicazione, allora, in "Coatto Unico Senza Intervallo" l'intera poliedricità, il talento e l'estro di Giorgio Tirabassi esplodono senza freni, catapultandosi sul pubblico che non può fare altro che ammirare e divertirsi: in quella che è una rappresentazione che respira, vive e cresce, ormai, da circa quindici anni, dedicata a coloro che l'attore stesso identifica come dei "ritratti umani", nati, vincolati e corrosi dalla città di Roma e per questo simili a lei negli atteggiamenti, così come nell'eterna essenza. Scava nella cultura romana, insomma, Tirabassi, scava affondo, trovando dei reperti che quasi o niente si discostano da quelli che facilmente ci è possibile andare a scovare a noi oggi in superficie. Quartieri, baretti, amici immortali, sono le caratteristiche principali dei coatti che mette in scena, alternandosi tra un buio e un'altro, una canzone e un'altra, e dando vita a piccolissime storie dall'anima bonacciona e divertente, ma, se serve, anche dal colore nero, tosto e doloroso.

Uno spettacolo che viene assorbito, dunque, tutto d'un fiato, dove ridere (a volte fino alle lacrime) è praticamente inevitabile, e stesso discorso vale quando è il turno di rimanere seri, in silenzio e ascoltare. Un lavoro di cui Tirabassi è sia autore e regista, supportato, nella parentesi musicale, da Daniele Ercoli (al contrabasso) e Giovanni Lo Cascio (alle percussioni), un lavoro in cui il miglioramento apportato dal tempo è evidente e inconfutabile, proprio come è evidente e inconfutabile la bravura del suo interprete che, sinceramente, non avevamo mai visto così a suo agio, in forma e spaventosamente grande.

Per maggiori informazioni sullo spettacolo, date, orari e biglietti, potete consultare la pagina dedicata sul sito del Teatro Sala Umberto di Roma: http://www.salaumberto.com/stagione/stagione-teatrale-2015-2016/560-coatto-unico-senza-intervallo.html

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