Che poi, il titolo le mani avanti le aveva già messe, per carità, ma non abbastanza da suggerire che ci sarebbe stato un vero e proprio scambio di ruoli.
Gru è il protagonista, allora, mentre i Minions il contorno: un contorno che però riesce a essere decisamente più efficace ed appagante del primo piatto.
Chiaramente costruito per essere un film dedicato ai bambini, questo “Minions 2: Come Gru Diventa Cattivissimo” inventa un prologo nel quale ci presenta una banda di cattivi – I Malefici 6 – che diventa per il piccolo Gru come il mestiere dell’astronauta è per i suoi compagni di classe (più o meno). Un sogno nel cassetto all’improvviso realizzabile, grazie all’annuncio di una posizione vacante, da occupare al più presto. Peccato che, al colloquio, Gru venga bullizzato per la sua tenera età e scartato senza nemmeno essere stato messo alla prova. Smacco al quale reagisce infastidito, rubando un prezioso amuleto che metterà quei temibili cattivi furiosamente sulle sue tracce.
Il pretesto scolastico che serve ad accendere l’azione, insomma; per dare un minimo di contesto a una storia (stanca in partenza) che, paradossalmente, ma nemmeno troppo paradossalmente, dimostra di funzionare assai meglio quando sceglie di prendersi una pausa dalla trama e concedersi ai momenti nonsense dei suoi mostriciattoli gialli: capaci di strappare risate a grappoli con la loro ingenuità e con l’utilizzo di un linguaggio ambiguo, ai limiti dell’irresistibile.
Tant’è che, ad un certo punto, di Gru e delle sue peripezie – e della sua origin story – ce ne frega poco o niente, e quando il film ce lo mette davanti lo viviamo quasi come un supplizio, come una pena da sopportare. E’ evidente che l’attrazione del franchise, ormai, non è più lui; che il suo personaggio abbia esaurito interesse e per quanto si provi ad approfondirlo, la sensazione sarà sempre quella di un brodo in fase di annacquamento. E lo diciamo, nonostante, sia fisiologica la sua presenza. Imprescindibile per aiutare a coprire circa un’ora e mezza di pellicola che, altrimenti, difficilmente riuscirebbe a stare in piedi seguendo esclusivamente gli sketch di questi esserini simpaticissimi: indaffarati a dirottare aerei, a imparare il kung-fu e ad imbucarsi alle feste di compleanno (sebbene io avrei preferito di gran lunga un lavoro del genere: con solo Minions e basta).
Uno scambio di favori che non arricchisce nessuno, tuttavia; che tiene in piedi la baracca, pur non proteggendola dai ripetuti scricchiolii che suggeriscono una quasi totale saturazione del prodotto.
Ciò non significa che la saga di “Cattivissimo Me” sia giunta al capolinea.
Casomai che dovrebbe cominciare a pensare a un modo per reinventarsi e ripartire.
Perché, al contrario, il rischio sarebbe quello di andare incontro a un esaurimento di idee e ad un'abitudine che, già adesso, è comunque nell’aria e non gioca a suo favore.
Trailer:
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