[TEATRO] Meno Di Due - La Recensione

Meno Di Due Lagi Poster

Io in Francesco Lagi mi ci sono imbattuto per la prima volta nel 2011, quando esordì al cinema con "Missione Di Pace", il suo primo (vero) lungometraggio. Da quel momento, poi, ne persi un po' le tracce, ritrovandole solamente nel 2020 (o nel 2021, non ricordo) quando - grazie a Prime Video - riuscii a recuperare il semi-sconosciuto, ma apprezzatissimo "Quasi Natale". Motivo per cui, qualche anno dopo, fui uno dei pochissimi ad andare al cinema a vedere "Il Pataffio", consapevole, ormai, di trovarmi di fronte ad un autore (italiano) interessante e da non sottovalutare. Così, quando ho letto che quest'anno sarebbe tornato a teatro, la mia curiosità ha immediatamente preso il sopravvento.

Lo spettacolo si intitola "Meno Di Due" (significato che verrà svelato intorno alla fine), ed è una commedia che va a riprendere due terzi degli attori che erano presenti in "Quasi Natale", ovvero Francesco Colella e Anna Bellato (con Silvia D'Amico sarebbe stato en plein), per raccontare di questa coppia che dopo mesi passati a scriversi a distanza, decide di incontrarsi e di provare a concretizzare i loro sentimenti. C'è (tantissimo) imbarazzo, allora, impaccio, voglia di fare bella figura e di non mancare di rispetto all'altra persona, ma pure la necessità (tanta) di fare colpo, non sentirsi più soli, tristi, abbandonati. E all'interno di una scenografia scarna, dove persino i bicchieri di caffè e di vino devono essere immaginati da noi spettatori, Colella e Bellato danno il meglio di loro e non si risparmiano mai, aderendo ai personaggi - due mezzi disperati - in maniera impeccabile e con tenerezza, accentuandone le imperfezioni e le vulnerabilità. Ridiamo tantissimo, infatti, mentre li vediamo provare a costruire fiducia, intimità, mentre cercano di trattenere gli istinti per paura di esagerare, di uscire fuori dalle righe, rischiando poi il tutto per tutto e accorgersi che mettersi in gioco, in fondo, può valere la pena, alleggerire la tensione. Una tensione che però in "Meno Di Due", ad un certo punto, arriva gelando la scena, colpendo alle spalle - letteralmente - in un momento in cui proprio non te lo puoi aspettare. Ed è un ribaltamento capace di ammutolire tanto gli attori, quanto noi spettatori, svelando la fragilità, la disperazione e il grande bisogno d'affetto che affligge praticamente ogni essere umano di questi tempi.

Nasce, perciò, una catarsi al cui cospetto è inverosimile restare indifferenti, distaccati, perché, in un modo o nell'altro, siamo tutti i cani abbandonati di cui ad un certo punto si inizia a parlare. E lo siamo a prescindere dalla compagnia che c'è o meno al nostro fianco. Cosi, per sopravvivere e scacciare la disgrazia di tale condizione, l'unica soluzione secondo Lagi è quella di condividere insieme la miseria, aggrapparsi il più possibile al (brandello di) calore umano. Anche se non è perfetto, anche se non è quello che sognavamo. Anche se, probabilmente, non sarà per sempre.

"Meno Di Due" è in scena al Teatro India di Roma, dal 26 Novembre al 1 Dicembre.

Meno Di Due Teatro Lagi


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