Rieccoci, puntuali come un cinepanettone.
Il consueto appuntamento con la classifica dei migliori film dell'anno ormai è un evento improrogabile, quando si parla di cinema, che siate dei cinefili, oppure dei semplici appassionati.
E tirando le somme, rileggendo la lista dei titoli visionati e facendoci qualche riflessione su, ammetto che forse stavolta mi è andata di lusso. Nel senso che non ho avuti grossi dubbi nello scegliere. Giusto uno, forse, ma alla fine ho barato e me la sono cavata come al solito!
Il consueto appuntamento con la classifica dei migliori film dell'anno ormai è un evento improrogabile, quando si parla di cinema, che siate dei cinefili, oppure dei semplici appassionati.
E tirando le somme, rileggendo la lista dei titoli visionati e facendoci qualche riflessione su, ammetto che forse stavolta mi è andata di lusso. Nel senso che non ho avuti grossi dubbi nello scegliere. Giusto uno, forse, ma alla fine ho barato e me la sono cavata come al solito!
Ma a tal proposito, torniamo alle regole del gioco.
Vi ricordo che per entrare in classifica il film deve essere uscito in Italia - che sia in sala, o che sia in streaming - nel corso del 2024. E per uscito intendo raggiungibile da chiunque, non passato ad un festival del cinema con una manciata di proiezioni. Un'altra regola, che ormai dovrebbe essere scontata, ma l'internet è un posto così meraviglioso che vale la pena ricordarla, è che la scelta e l'ordine dei titoli è soggettiva. E per soggettiva, intendo a mio insindacabile giudizio. Quindi non vi indignate se il vostro film preferito non è presente, o se si trova sotto a uno che avete detestato, o amato meno. Al massimo potete commentare con "gusti di merda" per farmi capire il vostro disprezzo. Io, a differenza vostra, apprezzerò il commento, ve lo prometto! :)
Vi ricordo che per entrare in classifica il film deve essere uscito in Italia - che sia in sala, o che sia in streaming - nel corso del 2024. E per uscito intendo raggiungibile da chiunque, non passato ad un festival del cinema con una manciata di proiezioni. Un'altra regola, che ormai dovrebbe essere scontata, ma l'internet è un posto così meraviglioso che vale la pena ricordarla, è che la scelta e l'ordine dei titoli è soggettiva. E per soggettiva, intendo a mio insindacabile giudizio. Quindi non vi indignate se il vostro film preferito non è presente, o se si trova sotto a uno che avete detestato, o amato meno. Al massimo potete commentare con "gusti di merda" per farmi capire il vostro disprezzo. Io, a differenza vostra, apprezzerò il commento, ve lo prometto! :)
Detto ciò, direi che non c'è nient'altro da aggiungere, anche perché ormai è un decennio che va avanti questo format (e non solo qui) e penso che... sì, insomma, lo conosciate assai meglio di me.
Quindi, cominciamo:
Quindi, cominciamo:
Menzione Speciale: When Evil Lurks
20 - The Holdovers: Lezioni Di Vita
19 - Il Ragazzo E L'Airone
18 - Anora
Palma d'oro a Cannes per Sean Baker che confeziona pure il suo film più maturo, più centrato. Centrato poi si fa per dire, perché con Baker la follia è all'ordine del giorno e anche qui la storia non fa altro che cambiare registro, passando da romance a gangster-comedy-movie fino a drama. Un viaggio rocambolesco in cui è facile perdersi, ridere e commuoversi anche un po'.
17 - La Zona D'Interesse
Un film particolarissimo, che forse andrebbe visto sapendo a cosa si sta andando incontro. Ma pure uno sguardo diverso, geniale, con cui andare a raccontare una tematica sulla quale si è detto molto, probabilmente tutto. Ma da questo punto di vista il terrore si rinnova, cambia, si fa diverso. Silenzioso, nascosto e per questo ancora più insopportabile. Un Oscar al miglior film internazionale meritatissimo.
16 - The Substance
E a proposito di sguardi particolarissimi, non può mancare all'appello quello di Coralie Fargeat su uno dei mali più grandi del nostro secolo: l'aspetto esteriore. L'ossessione esso e la paura della vecchiaia. La risposta della società a un qualcosa che ormai viene visto come il diavolo in persona, una piaga da censurare, eliminare e questo film allora diventa intelligente, diventa l'horror perfetto. Ciò che ci meritiamo e di cui abbiamo bisogno.
15 - Vermiglio
Che sia di buon auspicio per un cammino che sta procedendo a gonfie vele. Dopo aver raccolto il Leone d'Argento al Festival di Venezia - e una valanga di apprezzamenti dalla critica - Maura Delpero cammina in punta di piedi verso gli Oscar. Lo fa con un film bellissimo, che nel nostro cinema somiglia tanto a un oggetto alieno, ma che dentro di sé racchiude quanto più di buono servirebbe alla nostra industria per ripartire.
14 - Estranei
Anche qui ci muoviamo tra venature horror, anche se la storia è più un grosso dramma sulla paura e sulla solitudine. Andrew Haigh adatta il romanzo di Taichi Yamada e realizza un film malinconico e sensoriale, dove realtà e finzione ad un certo punto diventano indistinguibili, mescolati. Le emozioni no, però, quelle restano chiarissime e percettibili.
13 - Parthenope
Di questo film mi ricordo l'anteprima di mezzanotte a cui ho partecipato. Ricordo la preoccupazione di non farcela a rimanere sveglio, svanita di colpo non appena le luci si sono spente ed è partita la proiezione. Sarà che io il cinema di Paolo Sorrentino lo amo, sarà che nella testa (e nelle orecchie) ho ancora quelle immagini, accompagnate da "Era Già Tutto Previsto" di Riccardo Cocciante, fatto sta che ancora oggi non dimentico le sensazioni provate con questa bellissima, straziante e malinconica storia.
12 - Giurato Numero 2
E visto che chi doveva sostenerlo non l'ha fatto - sbagliando di grosso - vi pare che qui, adesso, ce lo lasciavamo scappare? Non sia mai. Infatti, Clint Eastwood - e il suo cinema - in questa classifica non può mancare, specialmente quando si presenta con un film gigantesco come questo qui. Un film che ragiona sulla verità, sul senso di colpa, sulle scelte che facciamo e sulle loro conseguenze. Una perla che speriamo gli Oscar possano ulteriormente illuminare.
11 - Past Lives
Ennesimo esempio di piccolo - piccolissimo - film sul quale silenziosamente si comincia a parlare tra gli addetti ai lavori, creando un brusio sempre più rumoroso da sfociare poi in un vero e proprio caso cinematografico. Non c'è da girarci intorno, quella di Celine Song è una bellissima storia, sia mediatica che da vivere in sala (o a casa), perché è impossibile non rimanere coinvolti dalle conseguenze di questo amore, forse, giocato (chi lo sa?) dal brutto scherzo di un sadico destino. E se non sapete ancora di cosa sto parlando, correte a studiare.
10 - Civil War
E a proposito di sadismo, ad un certo punto, lo ritroviamo anche qui, in Civil War. II potentissimo film di Alex Garland che racconta distopicamente un America ormai in rivolta con sé stessa. Le varie fazioni -destra, sinistra - hanno raggiunto un punto di rottura ed ora è guerra civile spietata e terribile. A vederlo fa paura e non solo per via di un cast (e di una sceneggiatura e di una regia) pazzesco e in parte, ma specialmente perché la finzione che mette in scena non appare più cosi lontana come lo sarebbe apparsa, magari, un tempo.
09 - Horizon: An American Saga (Capitolo 1)
E visto che da queste parti sosteniamo le battaglie (perse), come non difendere a spada tratta anche quella di Kevin Costner?. Vogliamo vedere "Horizon: An American Saga (Parte 2)" in sala (già pronto, ma bloccato). E poi anche la parte 3 e la parte 4. Il tempo passa, di notizie ancora zero. Eppure non si spiega come si fa a non dare seguito a un'epopea del genere, a una storia così gigantesca, cosi emozionante, esaltata da una personalità intelligentissima, esperta ed appassionata del genere (western) come quella di Costner. Mistero.
08 - Hit Man
Una delle proiezioni più belle dello scorso anno. C'era la sala del cinema che rideva all'unisono, eravamo tutti sincronizzati ed estasiati di fronte a questa storia che non smetteva di stupire e di regalare lezioni di scrittura (e di cinema). Ma Richard Linklater, in fondo, non lo scopriamo adesso, mentre Glen Powell invece si, e qui fa un interpretazione da standing ovation. E poi c'è Adria Arjona che oltre ad essere bravissima, è pure di una sensualità pazzesca per la quale davvero un uomo potrebbe arrivare ad uccidere. Insomma, se non l'avete fatto, sbrigatevi a recuperare questa perla.
07 - Povere Creature!
Vabbè, qui gioco in casa, nel senso che Emma Stone è uno dei miei punti deboli da anni. Tuttavia, sono sempre stato imparziale, rispetto ai suoi lavori, e lo stesso ho sempre fatto con Lanthimos, un regista con il quale raramente vado d'accordo. Ma non servo io, di certo, per affermare che questa qui è un'opera che si piazza agilmente tra le migliori della sua filmografia. Non c'è una virgola fuori posto, in "Povere Creature", tecnicamente è da stropicciarsi gli occhi e il modo in cui ragiona sul ruolo e sulla figura della donna è tra i più intelligenti visti al cinema di recente (da quando parlarne sembra essere diventata più una moda).
06 - Trenque Lauquen
UPDATE: Mi fanno sapere, giustamente, che "Trenque Lauquen" è uscito a fine 2023 e quindi non sarebbe dovuto essere in classifica. Poco male, alla fine il mio barare si è trasformato in una giocata d'anticipo. Ora i film sono davvero 20, perché questo non conta. Tuttavia, siccome ogni errore è comunque anche un'opportunità, ho deciso di non rimuovere il film, perché spero possa spingere qualcuno a recuperarlo.
Torna l'Argentina, e lo fa con un film arrivato da noi direttamente in streaming. Un delitto, se pensiamo alla sua grandezza, alla sua profondità. Sicuramente non è un prodotto facile da assimilare - dura 4 ore e 20 - ma, fidatevi, che una volta iniziato a vederlo, il tempo volerà via come se niente fosse. Al centro c'è la scomparsa di una certa Laura, come in Twin Peaks. E sempre come in Twin Peaks, anche qui ci saranno dei misteri da risolvere. Non è una fotocopia dell'opera di Lynch, però, quindi prendete questi riferimenti con le pinze e come dei buoni auspici.
Torna l'Argentina, e lo fa con un film arrivato da noi direttamente in streaming. Un delitto, se pensiamo alla sua grandezza, alla sua profondità. Sicuramente non è un prodotto facile da assimilare - dura 4 ore e 20 - ma, fidatevi, che una volta iniziato a vederlo, il tempo volerà via come se niente fosse. Al centro c'è la scomparsa di una certa Laura, come in Twin Peaks. E sempre come in Twin Peaks, anche qui ci saranno dei misteri da risolvere. Non è una fotocopia dell'opera di Lynch, però, quindi prendete questi riferimenti con le pinze e come dei buoni auspici.
Leggere "oltre tre ore" e "film turco" potrebbe apparire come un deterrente micidiali e allontanarvi da questo titolo all'istante. Beh, cosa volete che vi dica? Fate uno sforzo, è l'unico modo per combattere i (vostri) pregiudizi e non rischiare di perdervi qualcosa di considerevole, di maestoso. Perché non c'è altro termine per definire l'opera di Nuri Bilge Ceylan, il quale affronta tematiche esistenziali assai comuni, attraverso un racconto dilatato, sicuramente, ma mai eccessivo o sfiancante. Casomai poetico e malinconico, in cui cinema e vita si danno la mano per correre incontro alla perfezione.
Altro colpo di fulmine, per quanto mi riguarda. Del resto quando c'è di mezzo la scrittura, la satira e la voglia di analizzare le storture della società moderna, io vengo comprato facilmente. E il regista Cord Jefferson insieme al Monk di Jeffrey Wright mi hanno conquistato sin dal primo minuto, sobbarcandosi di questa crociata dal sapore donchisciottesco che mette in risalto quanto poco siamo abituati, ormai, a contestualizzare e a usare il cervello. Perché è molto più facile, ovviamente, aggrapparsi a un'ideologia qualsiasi e seguire la corrente. Per quanto mi riguarda, un lavoro splendido, di quelli che si rivedono con piacere.
Paradossale entrare in zona podio e ritrovarsi a parlare di un titolo che da noi è uscito al cinema di nascosto, in un numero di sale che potremmo contare sulle dita di una mano. Eppure è andata così per la tragi-commedia - argentina pure questa (hai capito sti argentini?!) - di Rodrigo Moreno. La storia parla da sé: un uomo decide di guadagnarsi la sua libertà dalla schiavitù del lavoro, tramite un furto di denaro che coinvolgerà (forzatamente) anche un suo collega. Il primo andrà in prigione per qualche anno, il secondo nasconderà il bottino da spartire a tempo debito. Ovviamente, gli imprevisti non si faranno attendere.
La pace, la lentezza e, perché no, la libertà. Sembra averle trovate tutte il protagonista di questo meraviglioso film di Wim Wenders, che vuole quasi confutare la teoria secondo la quale less is more. Ma nella vita, proprio. Vivere del minimo indispensabile, resistere alla tecnologia, concedersi al lavoro quel poco che basta per sopravvivere e, infine, dedicarsi al benessere, a ciò che ci fa stare bene. Certo, poi c'è pure qualcos'altro dietro l'apparenza. Delle ombre vicino alla luce. Sospesi da risolvere che, prima o poi, tornano a bussare alla porta di un uomo che, forse, nei suoi comportamenti, un po' dalla vita sta anche fuggendo. Cinema meraviglioso, commovente, indimenticabile.
01 - L'Innocenza (Monster)
E qui entriamo in zona perfezione. Ma perfezione totale, assoluta. Non esiste un aspetto del film di Hirokazu Kore-Eda che non sia pensato, o studiato al millimetro. Un thriller gigantesco, serratissimo, messo in scena in maniera magistrale, in cui ogni certezza è destinata ad essere rimessa in discussione, smentita, rivisitata. Stare un passo avanti e prevedere cosa accadrà nell'istante successivo è solamente un'illusione, una provocazione che serve anche per convalidare una delle tante tesi accarezzate dal suo regista. Tra i più grandi, oggi, in circolazione. E quest'opera, probabilmente, merita il podio a mani basse.
Ecco, ora se fossimo al cinema sarebbe facile, perché apparirebbe lo schermo nero e salirebbero i titoli di coda. Ma siamo su internet, ahimè, per cui sono costretto a scrivere parole a margine, una dissolvenza. Ne approfitto, quindi, per ringraziarvi di essere arrivati fin qui e per ricordandovi che, eventualmente, nel caso in cui vogliate lasciare un commento potete farlo nel box in basso. Io leggerò e, se non sarà un insulto gratuito, vi risponderò. L'unico insulto gratuito che passerà in automatico sarà "gusti di merda", ve lo prometto. Se lo scrivete, però, almeno argomentate, mi raccomando!
Bella classifica anche se me ne manca qualcuno che spero assolutamente di recuperare tipo 'Racconti di due stagioni' di cui ho sentito molto parlare.
RispondiEliminaMa la cosa stupenda è il primo posto in linea con il mio, film che ho amato e da poco anche acquistato il dvd. Poesia, riflessione e stupore mi hanno accompagnata.
Nel mio podio al secondo posto dopo 'L'innocenza', guarda caso per similarità di titolo metterei 'The innocents', non ho trovato una data di uscita italiana ma l'ho in visto in TV qualche mese fa proprio come prima visione assolua. È un grande film genere horror/thriller.
Al terzo posto pari merito 'Perfect days', ma insieme allo straordinario 'La testimone - shahed' film iraniano di Nader Saeivar con uno dei finali più belli e toccanti di sempre.
Buone feste!
Ti ringrazio! :) Su "The Innocents" (se ti riferisci a quello di Eskil Vogt) l'ho recuperato anche io qualche mese fa, era su Rai Play. Molto bello, ma se non sbaglio è del 2021 o 2022. Mentre mi manca "La Testimone: Shahed" che dovrei recuperare, a questo punto!
EliminaBuone feste! ;)
Mi mancano da vedere i due argentini, a questo punto urge recupero...
RispondiEliminaEh, quest'anno l'Argentina ha tirato giù perle assolute! ;)
EliminaSolo 6 visti, e in procinto di vederne alcuni altri, ma tutti, chi più chi meno, dovrei e vorrei vedere. La mia classifica vede comunque Il ragazzo e l'airone al primo posto, ma le visioni tuttavia non hanno una annualità precisa.
RispondiEliminaEh, sulla questione dell'anno di uscita ci sono sempre controversie! :)
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