Lego Batman: Il Film - La Recensione

Lego Batman 2017
Mentre il Batman di Ben Affleck sembra non riuscire a risolvere i suoi problemi, rimandando di volta in volta la fase di pre-produzione, ce n'è un altro che di problemi non ne vuole neppure sentir parlare: è quello dall'aria coatta e tronfia che veglia sulla Gotham City costruita in mattoncini Lego, una città che protegge e difende dai criminali senza alcun bisogno d'aiuto e in cui vive prendendo le distanze, adagiato su un isola deserta, che rappresenta metaforicamente anche il suo cuore.

E' un Bruce Wayne/Batman solitario quello protagonista di "Lego Batman: Il Film", orgoglioso al punto da ferire Joker nel profondo, rinnegandolo come nemesi e sbattendogli in faccia che tra loro non c'è mai stato alcun genere di legame. Un uomo che ha smesso di intendere il significato di gioco di squadra, che non concede ad Alfred il ruolo di mentore che gli spetta e tantomeno ha voglia di collaborare con la giustizia per aumentare le capacità di difesa della sua città. Insomma, se non fosse per la tendenza a voler combattere le forze del male, il Cavaliere Oscuro diretto da Chris McKay somiglierebbe assai di più a un cattivo che ad un supereroe da prendere come esempio. Tutta colpa di quella frattura emozionale che, neanche a dirlo, ha a che fare col passato, con la perdita dei suoi genitori che ogni tanto si ritrova a fissare in una foto appesa a una delle pareti della sua dimora, sperando che nessuno sia nei paraggi a scrutarlo e a chiedergli, magari, quanto ne sente la mancanza. Ma si sa, Gotham toglie e Gotham da, e così l'occasione per riscattare quel calore andato perduto arriva dalla trappola che Joker mette in piedi, questa volta non per farsi odiare ancora di più da colui che gli ha spezzato il cuore, ma per distruggere una città che per lui ora ha meno senso di prima, costringendo Batman a fare gli straordinari, a scivolare distrattamente nel ruolo di padre adottivo e a cibarsi la grinta e la determinazione del nuovo capo di polizia donna, che oltre ad obbligarlo a collaborare con le sue forze armate, non le rimane affatto indifferente in termini di attrazione.

Lego Batman RobinMalgrado le premesse, è un Batman tutto da ridere quindi quello nato come spin-off da "The Lego Movie", un Batman che adotta un tipo di comicità demenziale, parodistica, teoricamente trasversale in termini anagrafici, ma forse più aderente ed indicata per un pubblico più acerbo (anche se quando guarda “Jerry Maguire” nella sua saletta cinema possono ridere solo gli adulti). Non sempre infatti il taglio brillante della pellicola riesce a raccogliere gli effetti desiderati, a trovare una quadratura armoniosa, a risultare efficace nello strizzare ironicamente l'occhio alla Storia del personaggio: a cui dimostra comunque di aver dedicato molta cura e attenzione, chiamando in causa riferimenti relativi a versioni televisive, cinematografiche e fumettistiche, comprese di insinuazioni, sottotesti e vezzi. La volontà pare quella di non voler forare mai la barriera del semplice diletto, di accontentarsi della presa in giro, di una caratterizzazione infantile, sebbene a fronte sia percepibile l'esistenza di una trama scaltra nel saper toccare corde interessanti, a cui si poteva dare decisamente più consistenza.

Ma forse, in fondo, è giusto così, forse fa tutto parte dell’universo Lego questo non volersi prendere sul serio. Forse è una prerogativa della casa di mattoncini mettere a disposizione pezzi per costruire sempre qualcosa di simpatico, di spiritoso, sapendo perfettamente di potersi spingere anche altrove, dove però, probabilmente, non gli interessa arrivare.
Una chiave di lettura che potrebbe aiutarci a comprendere (e a digerire) un finale sicuramente non all'altezza delle aspettative, dove le influenze metacinematografiche della pellicola prendono il sopravvento, sposando in pieno le dinamiche del marchio da cui deriva e la linearità che lo rende unico.

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