Top 20 Movies of 2014


Come promesso eccovi la mia classifica dei migliori film dell'anno. Rispetto agli anni scorsi, quest'anno ho deciso di regalarvi il blocco completo, senza alcuna divisione, per cui prendete fiato perché la strada dalla 20 alla 1 sarà lunga e colma di grandi titoli. Titoli che ci tengo a precisare, forse per la prima volta, ho scelto senza alcun dubbio, un po' per mancanza magari di grandi colossi un po' perché probabilmente le idee ogni anno si fanno sempre più chiare e decise.
Ma, senza dilungarci oltre, andiamo subito a vedere chi si è aggiudicato un bel posto in questa Top 20 2014...


20 - Maps To The Star
Va a David Cronenberg l'onore di aprire l'ingloriosa classifica di quest'anno. Il suo film, pessimista fino al midollo, è un mix di filosofia e pazzia che attraverso uno sguardo nel sistema e nella società hollywoodiana estende l'arrivo ad un punto di non ritorno che abbraccia un po' l'universo tutto. Secondo lui l'umanità è vicina alla fine...e chissà che, da maestro qual'è, non ci abbia visto lungo!


19 - The Rover
A proposito di umanità che finisce, quella raccontata da David Michöd seppur ancora in vita non pare poter resistere a lungo termine. Nella realtà semi-deserta e post-apocalittica in cui fa muovere un magnifico Guy Pierce e un Robert Pattison stranamente in parte, il suo "The Rover" però si distingue non tanto per i temi trattati, quanto per una regia fantastica e solida che lascia colpiti e affascinati.


18 - Smetto Quando Voglio
E' un opera prima. E' italiana. E' divertente. Già questo dovrebbe bastare a giustificare il film di Sydney Sibilia tra le cose migliori viste quest'anno, eppure c'è di più. C'è un saccheggiamento intelligente ed educato, eseguito a regola d'arte, di serie-tv e commedie americane, un copia e incolla rivisitato però all'italiana nel miglior modo possibile, con un cast d'attori misto, affiatato e capace di dare una spinta in più all'intero ingranaggio.


17 - Magic In The Moonlight
Guai a bollarlo come Woody Allen minore. Perché altrimenti significherebbe che vi è sfuggito qualcosa. In questo film infatti Allen rimette in gioco il suo essere ateo quasi per tentare un'ultima, disperata analisi che possa convincerlo a credere in qualcosa di superiore e astratto. L'età in fondo è quella che è, per cui avere la certezza di un livello successivo non sarebbe poi così male. Ovviamente in questo viaggio riesce solo a confermare sé stesso, e quanto l'amore sia l'unica magia esistente nella vita di ogni essere umano. Ma a noi la cosa sta benissimo, specialmente se ad aiutarlo nella ricerca c'è anche la straordinaria e bravissima (immancabile nelle nostre classifiche) Emma Stone.


16 - The Judge
Un film classico come ormai raramente capita di vedere. Due attori straordinari come Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Probabilmente opere come "The Judge" per la maggior parte vengono studiate a tavolino, funzionano per definizione e preparazione, però quando poi scopri che davvero fanno effetto, tutto l'artificio passa in cavalleria in favore delle emozioni. E questo film, chi più e chi meno, sicuramente sa emozionare.


15 - Nebraska
Alexander Payne viene spesso etichettato come regista furbo, come uno a cui piace compiacere il pubblico per accaparrarselo. E forse un po' è anche vero, ma in "Nebraska", dove la cosa senza dubbio avviene, ciò gli riesce in maniera meno invasiva rispetto al solito. Sarà la grande interpretazione di Bruce Dern, sarà il viaggio on the road, la comicità di alcune scene, sta di fatto che non voler bene (almeno un pochino) a questo film è pressoché impossibile.


14 - Boxtrolls: Le Scatole Magiche
Dopo la Pixar la Laika è forse la miglior garanzia quando si parla di animazione. E dopo "Coraline E La Porta Magica" e "ParaNorman", quest'anno con "Boxtrolls: Le Scatole Magiche" ci regala una pellicola geniale, dolce e commovente al punto da rimanerne innamorati all'istante, non appena chiusa la visione. Un capolavoro che trasversalmente sa catturare sia grandi che piccini.


13 - Lo Sciacallo: The Nightcrawler
Esordio alla regia coi fiocchi per Dan Gilroy, che dirige forse il miglior Jake Gyllenhaal di sempre. Arrivismo e cinismo giornalistico sono solo una parte del suo thriller incalzante, le aspirazioni e il controllo a cui aspira il suo spietato protagonista invece fanno parte probabilmente dell'anima. Una delle poche sorprese dell'anno a cui forse, come spesso capita, non si è dato il giusto peso e attenzione. Fortunatamente potete rimediare.


12 - A Proposito di Davis
I fratelli Coen non sbagliano mai. Possono essere meno precisi del solito, ma comunque sempre fedeli a loro stessi e al loro cinema. Con questo film omaggiano la musica folk e insieme ad essa proseguono un'esplorazione sulla vita priva di significato e, per questo, a volte crudele senza alcun motivo specifico. A pagarne le spese stavolta è il protagonista Llewyn Davis che nella mestizia generale perlomeno passerà alla storia come il primo personaggio capace di scaldare il cuore dei Coen al punto da fargli palesare un po' di affetto nei suoi confronti.


11 - The Wolf Of Wolf Street
Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio. Un duetto che difficilmente buca o gira a vuoto. Quest'anno comunque se la sono rischiata grossa e a salvarli è stato probabilmente l'eccesso e l'ironia con cui hanno trattato un argomento per niente nuovo come quello, appunto, dei Lupi di Wall Street. Non ci troviamo di fronte a un capolavoro infatti, più di fronte a un film che, come la droga che gli fa da contorno, riesce a far durare tre ore come fossero la metà. Merito di un cast eccezionale e di una sceneggiatura folle di cui DiCaprio si fa showman e chi gli sta a fianco strumento necessario. D'altronde la classe non è acqua.


10 - Solo Gli Amanti Sopravvivono
I vampiri belli, quelli che volevano farci credere essersi estinti. Bè, Jim Jarmusch ci ha fatto vedere dove erano andati a finire. Sono salvi, per fortuna. Sopravvissuti nonostante tutto. Nonostante noi deludenti esseri, privi di interessi e culturalmente aridi. Tom Hiddlestone e Tilda Swinton sono perfetti: taciturni, poetici, affascinanti. Probabilmente l'unico bello rimasto ad abitare in un mondo decadente e alla deriva, dove ad uccidere e allo stesso tempo far rimanere in vita sono solamente i ricordi, quelli passati e appartenenti ad altre ere.


09 - Arance E Martello
L'esordio cinematografico di Diego Bianchi come quello di Pif, con cui condivide la radice giornalistica e televisiva, è un fulmine a ciel sereno. Si tratta di una particolare ed esplicita versione di "Fa La Cosa Giusta" dove ad essere messi in risalto sono i riferimenti politici e la romanità che fuoriesce dallo sfondo in cui viene ambientata la storia. Un progetto tanto ambizioso quanto riuscito, dove si ride, si riflette e si ragione sull'incoerenza che ci riguarda e che ci frattura, ma dalla quale, magari, è possibile ripartire per aggiustare le cose.


08 - Locke
Solo un attore per novanta minuti circa di film. Che Tom Hardy avesse il fisico per sopportare un peso del genere lo avevamo già riscontrato in passato, per esempio in "Bronson". Ma il lavoro svolto con la camera puntata perennemente addosso, nella sua auto, con il telefono sempre attivo, nella notte in cui inizia un viaggio importantissimo, di cui sapremo i perché solo alla fine, è qualcosa di sensazionale e meraviglioso. Steven Knight lo dirige col compasso, preciso e attento a dargli sempre il giusto spazio, la giusta inquadratura che sappia risaltare al massimo il suo dolore e il suo senso di colpa. Un film magnetico, che difficilmente se ne andrà dalla vostra testa.


07 - Il Capitale Umano
Ultimo italiano in classifica. Paolo Virzì. Scaricato agli Oscar "Il Capitale Umano" resta il miglior film realizzato in Italia in questo 2014. Un'opera dal respiro internazionale, curata, con un intreccio e una modalità di racconto impeccabili ed un cast meraviglioso su cui Fabrizio Gifuni e Fabrizio Bentivoglio spiccano per eccessività di bravura. Ci troviamo di fronte a un thriller crudele, grottesco e freddo, un prodotto di cui andare fieri e da cui bisognerebbe prendere esempio.


06 - Frances Ha
Questo film è uscito in sordina, talmente in punta di piedi da non creare nemmeno il minimo rumore e invece sarebbe stato giusto se di rumore ne avesse creato almeno un pochino se non abbastanza. Noah Baumbach e Greta Gerwing in fondo ci raccontano - con un bianco e nero non casuale - un futuro precario e incerto fatto di paura e di false promesse. Però non lo fanno con l'idea di schiacciare ancora di più le nostre prospettive ma con la forza e il coraggio di chi non abbassa mai la testa nonostante tutto. Suggerendo, magari, che perdersi totalmente potrebbe essere l'unico modo per (ri)trovare noi stessi.


05 - Snowpiercer
Ancora apocalisse, solo che stavolta l'umanità si sposta sui binari di un treno in corsa perenne che continua a mantenere, divisi in carrozze, le classi sociali ben distinte e separate l'una dall'altra. La prima opera in lingua inglese del regista e sceneggiatore sudcoreano Bong Joon-ho è un tesisissimo e reazionario film di fantascienza e azione solo apparentemente truccato di intrattenimento semplice e spensierato. La maniera in cui sa essere violento, grottesco e a volte anche privo di scrupoli nel mostrare la sua crudezza, insieme alla capacità con cui sa mettere in piedi teorie centrate su caos e disordine, piuttosto che su ecosistema, regole e istituzioni, rendono "Snowpiercer" uno dei prodotti migliori e apprezzati di quest'anno. Assolutamente da non perdere. 


04 - Mommy
E siamo arrivati al genietto canadese. Il 2014 in un certo senso infatti è stato anche l'anno di Xavier Dolan e della sua affermazione al grande pubblico, almeno a quello internazionale. La sua tematica madre-figlio fa un'altro passo in avanti con "Mommy": storia di un ragazzo difficile da gestire e di una madre inopportuna che tuttavia prova ad ogni costo a stargli vicino per tenerlo lontano da istituti e riformatori duri e violenti. Pur non essendo ancora arrivato agli apici, Dolan annuncia che prima o poi i podi cominceranno a far parte della sua carriera, perché di cinema lui sa, e anche molto, e che come autore non ha nulla da invidiare proprio a nessuno: basti pensare alla scelta geniale dell'aspect ratio in 4:3 con cui ha deciso di girare questo film, allargando la scena in 16:9 solamente in determinati momenti, per niente casuali. 


03 - L'Amore Bugiardo: Gone Girl
Lui è un fenomeno. Magari non sarà conosciuto come i veri grandi ma se si va a guardare la filmografia di David Fincher si capisce che non è per niente l'ultimo arrivato, anzi. "L'Amore Bugiardo: Gone Girl" è sicuramente il thriller dell'anno, un capolavoro del genere in cui l'amore e il rapporto di coppia fanno da padrone, trascinandosi dietro media e opinione pubblica. C'è una miriade di temi che la pellicola affronta, tutti sempre intelligentemente e in modo acuto, mentre a ogni passo o angolo un nuovo indizio o colpo di scena incollano lo spettatore alla poltrona, immobilizzandolo fino all'agghiacciante finale. Roba di classe, insomma!


02 - Lei
Fa strano leggere "Lei" in una classifica del 2014, ma siamo in Italia e da noi il film di Spike Jonze è uscito con un ritardo che più ritardo non si può. Una vera e propria opera d'arte una sceneggiatura mostruosa, resa ancor più mostruosa da un interprete magnifico come Joaquin Phoenix e dalla voce (indoppiabile) di Scarlett Johansson, relegata a impersonare un computer di ultimissima generazione. Chi pensa alla solita storiella tra uomo e macchina sta sbagliando perché in realtà questa pellicola si serve della tecnologia per raccontare l'umanità, quella fragile, malinconica e speranzosa che ha paura di amare così come di dover condividere le sue fragilità con l'altro. Jonze riesce a maneggiare questi argomenti con una sincerità e una bellezza incantevoli, segno di una sensibilità non comune a tutti ma solo ai grandi.


01 - Boyhood
E qui arriviamo alla fine, al termine di questo (bel) viaggio. Nel meglio del meglio non poteva mancare l'incredibile, un film che solo a descriverlo mette i brividi, un progetto straordinario, girato in dodici anni per rendere reale il cambiamento del piccolo protagonista e scandire al meglio le fasi più eclatanti della sua vita, "Boyhood" è il capolavoro di Richard Linklater, la finzione che si mischia alla realtà, è ciò che per anni al cinema è stato raccontato artificialmente e che ora ha raggiunto la perfezione. Un'esperienza unica, indescrivibile in poche righe, un'emozionante viaggio nella vita "vera" di un bambino che pian piano impara a diventare grande, e lo impara non grazie a chissà quali eventi o particolari situazioni, ma esattamente come capita ad ognuno di noi, crescendo e vivendo. Se non non capite di cosa sto parlando, correte a recuperarlo.

Ci siamo, il 2014 si chiude così. Questa è la quarta superclassifica da quando questo sito ha visto la luce. Se vi interessa sapere cosa abbiamo scelto negli anni passati sotto potete trovare i link di riferimento, se vi interessa sapere cosa penseremo dei futuri continuate a seguire queste pagine.
Non mi resta che augurarvi buon cinema a tutti e rinnovarvi l'appuntamento al prossimo anno.

Top 20 Movies 2011 (Parte Uno - Parte Due)
Top 20 Movies 2012 (Parte Uno - Parte Due)
Top 20 Movies 2013 (Parte Uno - Parte Due)

Commenti

  1. Beh, podio marmoreo che credo rispecchi il mio (credo perché ancora non ho i risultati definitivi delle votazioni fatte con me stessa), ma nella tua classifica ci sono tante cosette che ancora mi mancano, purtroppo.

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    1. Bè, non è poi così male in fondo: significa che ci sono ancora tante cosette teoricamente belle che potresti ancora scoprire! Fosse stato il contrario...sai che noia! :)
      Comunque complimenti per il tuo blog...molto, molto interessante! ;)

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